“Alcune bande di
Siri, in una delle loro incursioni,
avevano portato
prigioniera dal paese d’Israele
una ragazza che
era passata al servizio della moglie di Naaman”
(2 Re 5:2)
Malgrado la
corruzione spirituale generale in Israele, si può pensare che vi fossero ancora
numerose famiglie pie e che questa fanciulla rapita vivesse in una di esse.
Ella aveva certamente udito spesso parlare degli atti di Dio in favore dei suoi
antenati così come aveva certamente ascoltato con attenzione ed entusiasmo
quello che si raccontava del profeta che era a Samaria.
Quale terribile
dolore avrà angosciato i cuori della famiglia di questa fanciulla quando, dopo
l’incursione dei Siri, gli Israeliti usciti dai loro nascondigli, l’avevano cercata
invano.
Era morta? O
forse, peggio ancora, era stata portata lontana in un paese senza Dio, un paese
che l’avrebbe vista schiava? Ma perché Dio aveva permesso che questa fanciulla
pia fosse loro tolta?
Benché coloro che
l’amavano la piangessero, Dio l’aveva posta dove avrebbe potuto servirLo
efficacemente ed essere, meglio di chiunque altro, una testimone per Lui. Ma qualcun
altro non avrebbe potuto compiere quell’opera come lei?
Qualche volta,
purtroppo, domande simili salgono dai nostri cuori fino alle nostre labbra. Non
dobbiamo però farci delle domande ma CREDERE soltanto. Il Signore AVEVA BISOGNO
di questa ragazza d’Israele e non potrebbe avere bisogno dei nostri figli anche
se spesso non comprendiamo per quale servizio?
È molto difficile,
in simili circostanze semplicemente CREDERE, distogliere gli occhi da tutte le
apparenze, per guardare in alto, verso Dio per mezzo di Cristo.
“Dammi o Signore
la serenità
… per accettare
con vera umiltà
quel che non posso
cambiar”
(Cantici
Spirituali: inno n° 203)