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domenica 12 aprile 2015

La fanciulla d’Israele

                                                                                            “Alcune bande di Siri, in una delle loro incursioni,
avevano portato prigioniera dal paese d’Israele
una ragazza che era passata al servizio della moglie di Naaman”
(2 Re 5:2)

Malgrado la corruzione spirituale generale in Israele, si può pensare che vi fossero ancora numerose famiglie pie e che questa fanciulla rapita vivesse in una di esse. Ella aveva certamente udito spesso parlare degli atti di Dio in favore dei suoi antenati così come aveva certamente ascoltato con attenzione ed entusiasmo quello che si raccontava del profeta che era a Samaria.

Quale terribile dolore avrà angosciato i cuori della famiglia di questa fanciulla quando, dopo l’incursione dei Siri, gli Israeliti usciti dai loro nascondigli, l’avevano cercata invano.
Era morta? O forse, peggio ancora, era stata portata lontana in un paese senza Dio, un paese che l’avrebbe vista schiava? Ma perché Dio aveva permesso che questa fanciulla pia fosse loro tolta?

Benché coloro che l’amavano la piangessero, Dio l’aveva posta dove avrebbe potuto servirLo efficacemente ed essere, meglio di chiunque altro, una testimone per Lui. Ma qualcun altro non avrebbe potuto compiere quell’opera come lei?

Qualche volta, purtroppo, domande simili salgono dai nostri cuori fino alle nostre labbra. Non dobbiamo però farci delle domande ma CREDERE soltanto. Il Signore AVEVA BISOGNO di questa ragazza d’Israele e non potrebbe avere bisogno dei nostri figli anche se spesso non comprendiamo per quale servizio?

È molto difficile, in simili circostanze semplicemente CREDERE, distogliere gli occhi da tutte le apparenze, per guardare in alto, verso Dio per mezzo di Cristo.

“Dammi o Signore la serenità
… per accettare con vera umiltà
quel che non posso cambiar”
(Cantici Spirituali: inno n° 203)