Ha abbandonato me, la sorgente d’acqua
viva, e si è scavato delle cisterne, delle cisterne screpolate, che non tengono
l’acqua.
Geremia 2:13
O
voi tutti che siete assetati venite alle acque.
Isaia 55:1
La
sorgente d’acqua viva
A
mezzogiorno, al pozzo di Sicar, il Signore Gesù, stanco, attende. Una donna,
spiritualmente assetata, viene ad attingere l’acqua (Giovanni 4). Secondo le
parole del profeta Geremia, ella si era scavata delle cisterne per dissetarsi,
“cisterne screpolate, che non tengono l’acqua”. In questo mondo esistono molte
sorgenti inquinate, ma ci si rende conto di quest’inquinamento solo nel momento
in cui si è malati, e talvolta è troppo tardi! “Hai avuto cinque mariti”, le
dice Gesù, “e quello che hai ora non è tuo marito” (v. 18). Che cuore arido,
quanto vuoto e quanta delusione, che sentimento di vergogna e colpa! Il Signore
le dice: “Dammi da bere”. E lei: “Come mai tu che sei Giudeo chiedi da bere a
me, che sono una donna samaritana?” In questo modo il Salvatore stabilisce un
contatto. “Chiunque beve di quest’acqua avrà sete di nuovo; ma chi beve
dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete”.
Ecco
allora la risposta: “Signore dammi di quest’acqua…”
Gesù stesso è la sorgente d’acqua viva.
Egli dà la vita, la vita eterna. Egli dona refrigerio all’anima assetata.
Avete anche voi sete di pace e di felicità come questa donna che sentiva un peso
sulla coscienza? La sorgente è sempre a portata di mano. Venite a Gesù. Bere vuol dire credere in lui: “Chi ha sete venga,
chi vuole, prenda in dono dell’acqua della vita” (Apocalisse 22:17).