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domenica 26 aprile 2015

A proposito di vita eterna

di: G. Bulleri

Dovremmo usare con attenzione molti termini che ci sarebbero di aiuto.  
L’uomo così come  era stato creato da Dio era destinato a durare nel tempo, quindi è eterno come essere . Ma quando Dio mette luce sulla condizione di questa sua creatura, chiama vita eterna  la vita che ci è donata per mezzo della fede e morte eterna la condizione di coloro che rifiutano di credere. Siamo abituati a definire la morte come qualcosa che pone fine, dà un taglio. No i morti non hanno cessato di esistere , ma continuano ad esistere, purtroppo  in quella condizione lontani da Dio. Quando la scrittura parla di morti, morti che risuscitano per comparire davanti a Dio, sono esseri destinati a rimanere in quella condizione per sempre: a durare per sempre come morti.
I credenti dureranno per sempre come esseri viventi. E questa vita che Dio ci dona è il renderci conformi all’immagine del suo Figliuolo, è la vita di Cristo. Qualche volta diciamo che una lettura degli Evangeli fatta con fede, con ammirazione, come Giovanni descrive il tempo in cui lui è stato con il Signore: quello che abbiamo visto, quello che abbiamo toccato, quello che abbiamo contemplato della Parola della vita (1 Giovanni 1:1), la vita eterna che ci è stata manifestata, la vita del Signore manifesta quello che sarà, ciò che noi realizzeremo pienamente nel cielo, ma che già su questa terra deve risultare in uno sprone per comportamenti, atteggiamenti che imiti in qualche misura colui che è il Vero Dio e la vita eterna (1 Giovanni 5:20)

Non occorre andare in cielo per saper cos’è la vita eterna, perché la vita eterna è stata manifestata davanti agli occhi dei credenti, di tutti gli uomini (ma gli uomini sono ciechi), ma in particolare i credenti che ci vedono nel Signore possono capire cosa è la vita eterna.

Tutti i credenti sinceri dovrebbero fare questa confessione: noi facciamo qualche cosa di buono nella nostra vita, qualche volta ci costa caro è uno sforzo è un farci violenza, perché la nostra natura non é manifestazione della vita eterna è purtroppo un misto  di carnalità, di umanità, di vecchio Adamo e di fede e nuova vita in Cristo. Quando saremo nel cielo saremo a casa nostra, quando realizzeremo che siamo figli di Dio, perché e la vita è nel Figlio e Lui ci ha dato il Figlio perché noi potessimo avere tutto ciò che comporta il concetto di vita eterna, quando saremo nel cielo tutto sarà naturale, tutto sarà spontaneo. Faremo quello che è divinamente bello, di cuore spontaneamente come una cosa naturale, saremo in cielo come a casa nostra.

Vediamo che a volte quando il Signore era sulla terra i discepoli parlavano tra loro, poi il Signore si avvicinava, si vergognavano di fare conoscere quali erano i loro pensieri, di cosa discutevano. Con i nostri buoni sentimenti benché siamo credenti  nella casa di Dio non ci troveremmo tanto bene, vi è una luce inaccessibile, c’è qualcosa che ci farebbe sentire come pesci fuor d’acqua. Il dono di Dio no, vuole che quando ci accoglierà nella sua casa, noi ci troveremo perfettamente a nostro agio, nel nostro ambiente, perché il Signore ci dona questa caratteristica. Ad esempio , è  lo Spirito del Figlio che produce nel cuore la capacità di poter dire Abba Padre (Galati 4:6)

Tutto quello che Dio ci ha dato, ce lo ha dato nel Figlio per riprodurre negli uomini che diventano figli di Dio per fede, delle caratteristiche del Suo Figliuolo.
Il Signore Gesù è e rimane unico. 
Non si parla di uguaglianza, ma di somiglianza al figlio di Dio. 
Questo è il grande dono che Dio ci ha dato, questa è la vita eterna che Dio ci dona. Era solo presso Dio e noi non potevamo conoscere niente, ma è venuta in questo mondo. Gli Evangeli sono il quadro più bello che noi possiamo immaginare, solo che noi non siamo bravi intenditori, non siamo capaci di vedere il capolavoro. Per valutare un grande quadro dobbiamo essere persone che hanno le capacità di capire dov’è il tratto eccezionale. La vita del Signore è esattamente questo. Ripetiamo perché ci sia di incoraggiamento. Osservare il Signore, leggere con fede gli Evangeli non solo per dire è il mio Salvatore è venuto per morire per me, perché ci interessa questo lato della presenza del Signore in questo mondo, ma per vedere la manifestazione della vita eterna e siccome Dio è amore e il Suo cammino lo porta alla croce a morire per noi è tutto compreso.


A volte si sente dire che l’Antico testamento non parla di vita eterna. Sostanzialmente è vero, finché il Signore non è venuto in questo mondo e ha illustrato che cosa veramente è la vita eterna, tutto quello non poteva essere ritratto davanti agli uomini, ma la vita del Signore è il ritratto della vita eterna vissuta e manifestata sulla terra. Certo la vita eterna è Cristo stesso “Egli è il vero Dio e la vita eterna”, lo è personalmente, ma lo è, e per noi è della massima importanza,  il modo in cui Lui ha vissuto in questo mondo manifestando la perfezione divina i caratteri di amore di un Dio che è venuto in questo mondo, in mezzo agli uomini, perché voleva donarci queste caratteristiche. L’esistenza eterna? No la vita eterna, la vita con Dio, nella perfetta tranquillità, nel nostro ambiente. Noi saremo nel cielo come a casa nostra, perché è la nostra patria.