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venerdì 10 aprile 2015

Cinque rivelazioni del Signore a Paolo

 di: Calamai Daniele
da un scritto di: B. Reynolds

“… tuttavia verrò alle visioni e alle
rivelazioni del Signore”
(2 Corinzi 12:1)


Paolo ha ricevuto dal signore diverse rivelazioni. Egli ne menziona chiaramente cinque di cui le ultime quattro sono da a lui in modo specifico; esse costituiscono il cuore stesso del cristianesimo.

1.       L’annuncio dell’evangelo, il suo messaggio (Galati 1:11/12)
Paolo non ha ricevuto l’evangelo da parte di nessun uomo ma, “per rivelazione di Gesù Cristo”. Il suo evangelo era lo stesso di quello dei dodici apostoli (Galati 2:2) tuttavia, non lo aveva ricevuto da loro ma da Cristo nella gloria. Paolo lo chiama: “l’evangelo della gloria di Cristo” (2 Corinzi 4:2) ed è questa gloria che ha profondamente marcato il suo ministerio.

2.       Il mistero della Chiesa (Efesini 3:3)
nelle altre epoche non fu concesso ai figli degli uomini di conoscere questo mistero” (Efesini 3:5); è stato dato a Paolo di rivelarlo. Gli è stato rivelato che la Chiesa è il corpo di Cristo (Efesini 1:23). Alla sua conversione sulla via di Damasco il Signore Gesù gli aveva detto: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?” (Atti 9:4). Gli fu così mostrato che Paolo perseguitava il Signore stesso, mandando ad effetto le persecuzioni contro i credenti, membri del corpo di Cristo sulla terra.

3.       Il memoriale della Cena del Signore (1 Corinzi 11:23)
Il Signore Gesù aveva detto ai Suoi discepoli: “fate questo in memoria di me” (Luca 22:19). Se non avessimo che queste parole dette negli evangeli, noi avremmo potuto pensare che questa cena non fosse che per loro. Ma Paolo scrive che ha ricevuto lui stesso, dal Signore, questo insegnamento: la cena deve essere celebrata dai Suoi “finché Egli venga” (1 Corinzi 11:26).

4.       L’incontro col Signore nell’aria (1 Tessalonicesi 4:17)
Paolo aveva scritto che i credenti sarebbero ritornati con Cristo al momento della Sua venuta in gloria (1 Tessalonicesi 3:13) ma come avrebbe questo aver luogo per coloro che erano morti? Paolo aggiunge allora che vi sarà un elevamento dei credenti, sia morti che viventi. Egli comunica questo per “parola del Signore” (1 Tessalonicesi 4:15). Paolo non fa nessun riferimento a profeti dell’Antico Testamento ma piuttosto a una parola che era stata indirizzata a lui in modo speciale.

5.       La trasmutazione dei credenti alla venuta del Signore (1 Corinizi 15:51/53)
I morti risusciteranno e i credenti viventi saranno trasmutati: tutti avranno un corpo incorruttibile. È anche questo “un mistero”, rivelato a Paolo in rapporto con la venuta del Signore, che Lui stesso gli ha fatto conoscere.