“Carissimi, avendo un gran desiderio di scrivervi della
nostra comune salvezza, mi sono trovato costretto a farlo per esortarvi a combattere strenuamente per la fede che è stata trasmessa ai santi una volta
per sempre” (Giuda 3).
Giuda – il cui nome significa LODE - desiderava ardentemente scrivere, ma non
aveva certo l’intenzione di scrivere quello che poi ha scritto. Senza alcun
dubbio, egli avrebbe potuto impiegare il suo tempo in maniera più felice e
confortante scrivendo sulla “comune salvezza” ma Dio, che gli aveva dato il
desiderio di scrivere, aveva deciso che il messaggio di Giuda consisteva
nell’esortare molto seriamente i credenti a “combattere strenuamente per la
fede”. Si è detto, della sua epistola, che annuncia la decadenza e la morte del
cristianesimo nel mondo. Il soggetto è l’apostasia che cambia la grazia di Dio
in dissolutezza introdotta sottilmente da uomini empi all’interno del cerchio
della professione cristiana.
Il linguaggio di Giuda è potente e profetico.
Per illustrare la condizione del cristianesimo, che si sarebbe sviluppato negli
ultimi tempi, Giuda ricorda alcuni passati episodi di rivolta contro l’autorità
benevola di Dio. Israele aveva conosciuto la benedizione d’essere liberato
dall’Egitto, ma, a causa della sua incredulità, un gran numero di persone era
morta nel deserto. Anche gli angeli, riccamente benedetti da Dio, sono decaduti
a causa della loro ribellione e custoditi “nelle tenebre e in catene eterne,
per il gran giorno del giudizio” (6). Sodoma e Gomorra, Caino, Balaam e Core sono
tutti avvertimenti terribili per quello che concerne il giorno del giusto
giudizio di Dio.
Tutto questo può sembrare molto serio e
negativo, ma le ultime parole di Giuda: “ma voi carissimi ...” (20) sono un
incoraggiamento positivo alla fede ed alla fiducia nel Dio vivente e la LODE
(24/25) rimane l’atteggiamento che conviene a tutti i figli di Dio, là dove il
nome del Dio sovrano è stato disonorato.