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mercoledì 22 aprile 2015

Breve analisi della Epistola di Giuda

“Carissimi, avendo un gran  desiderio di scrivervi della nostra comune salvezza, mi sono trovato costretto  a farlo per  esortarvi a  combattere  strenuamente per la fede che è stata  trasmessa ai santi una volta per sempre” (Giuda 3).

Giuda – il cui nome significa LODE -  desiderava ardentemente scrivere, ma non aveva certo l’intenzione di scrivere quello che poi ha scritto. Senza alcun dubbio, egli avrebbe potuto impiegare il suo tempo in maniera più felice e confortante scrivendo sulla “comune salvezza” ma Dio, che gli aveva dato il desiderio di scrivere, aveva deciso che il messaggio di Giuda consisteva nell’esortare molto seriamente i credenti a “combattere strenuamente per la fede”. Si è detto, della sua epistola, che annuncia la decadenza e la morte del cristianesimo nel mondo. Il soggetto è l’apostasia che cambia la grazia di Dio in dissolutezza introdotta sottilmente da uomini empi all’interno del cerchio della professione cristiana.

Il linguaggio di Giuda è potente e profetico. Per illustrare la condizione del cristianesimo, che si sarebbe sviluppato negli ultimi tempi, Giuda ricorda alcuni passati episodi di rivolta contro l’autorità benevola di Dio. Israele aveva conosciuto la benedizione d’essere liberato dall’Egitto, ma, a causa della sua incredulità, un gran numero di persone era morta nel deserto. Anche gli angeli, riccamente benedetti da Dio, sono decaduti a causa della loro ribellione e custoditi “nelle tenebre e in catene eterne, per il gran giorno del giudizio” (6). Sodoma e Gomorra, Caino, Balaam e Core sono tutti avvertimenti terribili per quello che concerne il giorno del giusto giudizio di Dio.

Tutto questo può sembrare molto serio e negativo, ma le ultime parole di Giuda: “ma voi carissimi ...” (20) sono un incoraggiamento positivo alla fede ed alla fiducia nel Dio vivente e la LODE (24/25) rimane l’atteggiamento che conviene a tutti i figli di Dio, là dove il nome del Dio sovrano è stato disonorato.