“Chi va oltre e
non rimane nella dottrina di Cristo, non ha Dio. Chi rimane nella dottrina, ha
il Padre e il Figlio. Se qualcuno viene a voi e non reca questa dottrina,
non ricevetelo in casa e non salutatelo. Chi
lo saluta, partecipa alle sue opere malvagie” (2 Giovanni 9/11)
La seconda
epistola di Giovanni è la sola epistola delle Scritture che è indirizzata a una
donna. La prima epistola ha posto i principi della verità e dell’amore rivelati
nella persona del Figlio di Dio; adesso, la seconda epistola mette l’accento
sulla verità che deve essere salvaguardata fedelmente anche da una donna dal
cuore tenero e affettuoso.
Nel momento
in cui Giovanni scrive, molti seduttori andavano in giro e le case erano il
bersaglio principale di Satana. Costoro facevano molto affidamento sulla natura
amorevole e sensibile della donna. Giovanni aveva l’intenzione di recarsi a
breve da coloro che egli amava nella verità (12); tuttavia Dio lo spinge a
scrivergli senza indugio. Bisognava che questa pia donna fosse protetta da
queste dottrine insidiose. Oggi, questi pericolosi seduttori, si sono
moltiplicati; sono tutti coloro che “non riconoscono pubblicamente che Gesù
Cristo è venuto in carne” (7). La divinità eterna del Figlio e la sua umanità
perfetta e pura sono dei soggetti fondamentali. Se, a questo riguardo, qualcuno
“anche più avanti” afferma di detenere una verità e una conoscenza più avanzata
che quelle che sono rivelate nella persona di Cristo, quest’uomo “non ha Dio”. Allo
stesso modo, numerose persone – i Testimoni di Geova, i Mormoni e altri –
cercano di entrare nelle case con le loro sottili e fatali dottrine che
degradano la persona di Cristo.
Non solo “la
signora eletta” (1) deve rifiutare l’ingresso ai seduttori ma non deve neppure
salutarli, perché questo l’avrebbe associata alle loro opere malvagie. Ella non
doveva amare di fronte al male, poiché l’amore deve essere nella verità. Avendo,
anche noi, seriamente in orrore un tale male, dobbiamo, allontanarcene in modo
radicale. Dobbiamo essere animati da una devozione sincera per Colui che è “il
Figlio del Padre nella verità e nell’amore” (3)