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sabato 18 aprile 2015

Seconda epistola di Giovanni - Breve analisi

“Chi va oltre e non rimane nella dottrina di Cristo, non ha Dio. Chi rimane nella dottrina, ha il Padre e il Figlio. Se qualcuno viene a voi e non reca questa dottrina, non ricevetelo in casa e non salutatelo. Chi lo saluta, partecipa alle sue opere malvagie” (2 Giovanni 9/11)

La seconda epistola di Giovanni è la sola epistola delle Scritture che è indirizzata a una donna. La prima epistola ha posto i principi della verità e dell’amore rivelati nella persona del Figlio di Dio; adesso, la seconda epistola mette l’accento sulla verità che deve essere salvaguardata fedelmente anche da una donna dal cuore tenero e affettuoso.

Nel momento in cui Giovanni scrive, molti seduttori andavano in giro e le case erano il bersaglio principale di Satana. Costoro facevano molto affidamento sulla natura amorevole e sensibile della donna. Giovanni aveva l’intenzione di recarsi a breve da coloro che egli amava nella verità (12); tuttavia Dio lo spinge a scrivergli senza indugio. Bisognava che questa pia donna fosse protetta da queste dottrine insidiose. Oggi, questi pericolosi seduttori, si sono moltiplicati; sono tutti coloro che “non riconoscono pubblicamente che Gesù Cristo è venuto in carne” (7). La divinità eterna del Figlio e la sua umanità perfetta e pura sono dei soggetti fondamentali. Se, a questo riguardo, qualcuno “anche più avanti” afferma di detenere una verità e una conoscenza più avanzata che quelle che sono rivelate nella persona di Cristo, quest’uomo “non ha Dio”. Allo stesso modo, numerose persone – i Testimoni di Geova, i Mormoni e altri – cercano di entrare nelle case con le loro sottili e fatali dottrine che degradano la persona di Cristo.


Non solo “la signora eletta” (1) deve rifiutare l’ingresso ai seduttori ma non deve neppure salutarli, perché questo l’avrebbe associata alle loro opere malvagie. Ella non doveva amare di fronte al male, poiché l’amore deve essere nella verità. Avendo, anche noi, seriamente in orrore un tale male, dobbiamo, allontanarcene in modo radicale. Dobbiamo essere animati da una devozione sincera per Colui che è “il Figlio del Padre nella verità e nell’amore” (3)