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giovedì 16 aprile 2015

Prima epistola di Giovanni - Breve analisi

“Noi sappiamo che chiunque è nato da Dio non persiste nel peccare; ma colui che nacque da Dio lo protegge, e il maligno non lo tocca. Noi sappiamo che siamo da Dio, e che tutto il mondo giace sotto il potere del maligno. Sappiamo pure che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intelligenza per conoscere colui che è il Vero; e noi siamo in colui che è il Vero, cioè, nel suo Figlio Gesù Cristo. Egli è il vero Dio e la vita eterna” (1 Giovanni 5:18/20)

La prima epistola di Giovanni si sofferma in modo meraviglioso sulla grande verità della vita eterna dimorante nei credenti – la vita che è la natura stessa di Dio - e che è stata manifestata nelle Sue perfezioni nella diletta persona del Figlio. Se noi desideriamo apprendere i veri caratteri di questa vita, noi dobbiamo contemplarli, così come brillano in modo eclatante il tutta la storia terrena del Signore Gesù. Due espressioni riassumono maggiormente, per noi, i caratteri benedetti di questa natura divina: “Dio è luce”(1:5) e “Dio è amore” (4:8, 16). Così tre misteri meravigliosi della natura, assolutamente necessari, - vita, luce e amore – simbolizzano i misteri spirituali, infinitamente superiori, e, tuttavia, conosciuti e apprezzati per la fede nel Figlio di Dio.
Il termine: “sappiamo” e le sue derivazioni appaiono sovente in questa epistola, facendo di queste verità una realtà vivente e assoluta nel cuore del credente: essi SANNO! Non c’è ombra di dubbio che il Figlio di Dio è venuto, e che per mezzo della Sua venuta egli ha dato una intelligenza e una conoscenza ai credenti (non semplicemente delle regole o delle dottrine) della gloria personale di Colui che è il Vero e non c’è neppure nessun dubbio che non siamo visti da Dio in “Colui che è il Vero”. Noi vediamo chiaramente, anche in questo, la perfetta unità del Padre col Figlio in questa opera infinitamente benedetta.


Quale valore immenso ha perciò questa epistola! Essa dà ai credenti la ferma sicurezza della realtà della sua relazione vitale come figli di Dio e allo stesso tempo stimola anche una dedizione al servizio e al suo amore per il suo Dio e Padre.