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venerdì 26 marzo 2021

26 marzo - La triste storia di Caino (parte 2/3)

Il Signore disse a Caino: “… Perché sei irritato? Se agisci bene, non rialzerai il volto? Ma se agisci male, il peccato sta spiandoti alla porta, e i suoi desideri sono rivolti contro di te; ma tu dominalo!”... Caino si avventò contro Abele, suo fratello, e l’uccise.

Genesi 4:6-8

 

2. La triste storia di Caino

 

Caino è accecato dalla gelosia, dall’invidia, dall’odio. Non può amare suo fratello perché non ama Dio e non osserva i Suoi comandamenti (1 Giovanni 5:2); non può avere pace perché non è in pace con Dio. Aspetta solo il momento propizio per tendere un tranello ad Abele e ucciderlo. E il giorno arriva. Caino uccide Abele. Ora, il sangue di Abele “grida” a Dio dalla terra sulla quale è stato versato. Quel Dio a cui Caino si è rifiutato di sottomettersi, ma al quale deve, volente o nolente, rendere conto, gli si fa incontro e gli pone due domande: “Dov’è Abele, tuo fratello?” e “Che hai fatto?” (Genesi 4:9,10). Alla prima risponde “Non lo so”, alla seconda non risponde nemmeno, perché si avvede che Dio è al corrente di tutto.

Così, il Dio santo e un uomo peccatore, il Dio che dà la vita e un uomo che l’ha violentemente tolta, sono lì, uno di fronte all'altro. E il Giudice di tutta la terra pronuncia la condanna: “Ora tu sarai maledetto, scacciato lontano dalla terra che ha aperto la sua bocca per ricevere il sangue di tuo fratello dalla tua mano”.

Quanti Caino nel nostro mondo di oggi! E quale giudizio li attende! Ma ogni peccato commesso, anche il più grave, può essere, oggi ancora, cancellato dal sangue del Signore Gesù, che “ci purifica da ogni peccato” (1 Giovanni 5:7).

(segue)