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giovedì 11 marzo 2021

11 marzo - Il processo più iniquo della storia

Pilato condusse fuori Gesù e si mise a sedere in tribunale… Egli disse ai Giudei: “Ecco il vostro re!” Allora essi gridarono: “Toglilo, toglilo di mezzo, crocifiggilo!”

Giovanni 19:13-15

 

Il processo più iniquo della storia

 

Risaliamo col pensiero a un avvenimento di quasi duemila anni fa a Gerusalemme. Sotto il portico di un tribunale si svolge un processo assurdo. Il giudice è Pilato, governatore romano, uomo corrotto e ingiusto, con la coscienza macchiata dei più efferati delitti. E l’imputato è nientemeno che Dio! Nell’esteriore si presenta come uomo, ma ha fornito le prove più evidenti e incontestabili della sua natura divina. 

“Che cosa hai fatto?", chiede Pilato al Signore (Giovanni 18:35). Quello che aveva fatto era evidente a tutti, e Pilato lo sapeva: aveva guarito i malati, risuscitato i morti, insegnato l’amore, la giustizia, l’umiltà; era “andato dappertutto facendo del bene”, come dice Pietro a Cornelio (Atti 10:38). Avrà il coraggio Pilato di pronunciare una condanna? In quel momento egli aveva il potere di liberarlo o di crocifiggerlo, di far prevalere la giustizia e l’onestà sui meschini interessi politici e sui suoi vantaggi personali. Pilato cede al volere della folla e decide di crocifiggere Gesù! Si lava le mani, è vero, in presenza della folla, dicendo: “Io sono innocente del sangue di questo giusto” (Matteo 27:24), ma la sua coscienza non è lavata da quell’acqua!

Anche oggi Cristo è respinto. È come se fosse ogni giorno crocifisso da milioni e milioni di uomini e donne che lo rifiutano. L’egoismo e gli interessi terreni prevalgono sull’onestà e sulla giustizia. Il castigo di Dio è vicino. Rifletti, caro lettore! Oggi Dio ti offre il perdono, ma domani potrebbe essere tardi.