Poi gli uomini dissero: “Venite, costruiamoci una città e una torre la cui cima giunga fino al cielo; acquistiamoci fama, affinché non siamo dispersi sulla faccia di tutta la terra”… Il SIGNORE disse: “Scendiamo dunque e confondiamo il loro linguaggio, perché l’uno non capisca la lingua dell'altro!”
Genesi 11:1-4.
La torre
di Babele
Gli uomini cercano da sempre di
organizzarsi escludendo Dio. Ma come tutto è diverso quando è Dio che unisce
gli uomini intorno a Sé! Al cap. 2 del libro degli Atti, i discepoli di Gesù,
per la potenza dello Spirito Santo, ricevono un dono speciale per annunciare la
Buona Novella: la capacità di parlare le lingue
di coloro che li ascoltavano e che provenivano da Paesi diversi. Dio
desiderava raggiungere il cuore di tutti gli uomini col dolce messaggio della
grazia.
Non così era stata promulgata la Legge sul monte Sinai avvolto dalle fiamme, al tempo di Mosè: quando Dio dichiarava ciò che l’uomo doveva essere e fare, parlava una sola lingua; ma quando rivela ciò che Egli stesso ha fatto, si esprime in più linguaggi perché il messaggio sia universale. La grazia abbatte le barriere che l’orgoglio e la follia dell’uomo hanno innalzate, e lo fa affinché ogni uomo possa comprendere il buon annunzio della salvezza, “le cose magnifiche di Dio” (Atti 2:11). Perché questo? Per riunire gli uomini secondo i principi divini, attorno al Signore Gesù come centro, con lo scopo di dar loro un medesimo linguaggio, una medesima speranza, una medesima vita, in modo tale che non siano mai più dispersi e confusi.
Dio vuole dare agli uomini un nome e una dimora che duri eternamente, ed edificar loro “una città e una torre” che non solo giungano fino al cielo, ma le cui fondamenta perenni siano poste nei cieli stessi dall’onnipotente mano di Dio; vuole riunirli intorno alla gloriosa persona di Cristo risuscitato e glorificato, affinché tutti insieme lo magnifichino e l’adorino per sempre.