Le mie lacrime sono diventate il mio cibo giorno e notte, mentre mi dicono continuamente: “Dov’è il tuo Dio?”
Le mie ossa sono trafitte dagli insulti dei miei nemici che mi dicono
continuamente: “Dov’è il tuo Dio?”
Salmi 42:3, 10
“Dov’è il tuo
Dio?”
Le domande della Bibbia
Chi potrebbe fare questa domanda? Forse una persona che ne deride un’altra
perché è cristiana, o un detenuto incredulo che divide la cella con un credente
incarcerato per la sua fede… Quanta sofferenza essere perseguitati senza
motivo! E il credente dovrebbe rispondere o tacere? Solo il Signore lo guiderà
in quella dura prova, e gli “insegnerà in quel momento stesso”
(Luca 12:12) quello che dovrà dire.
Dov’è il
mio Dio? Quando sopporto l’ostilità, l’ingiustizia, l’odio… l’attacco non è
diretto contro il credente, ma contro Dio stesso. Se è fermo nella fede, se non
cede alle pressioni, chi è incarcerato perché credente dimostra che Dio è
vivente e che sostiene i Suoi figli. Con
o senza parole, l’Evangelo è annunciato proprio in quel luogo dove nessun
credente sarebbe andato di sua spontanea volontà.
Gesù ha accettato ogni genere di
affronto. Lo hanno bendato e, bastonandolo, gli chiedevano: “Indovina,
profeta! Chi ti ha percosso?” (Luca 22:64). Altri: “Se tu sei Figlio di Dio,
scendi giù dalla croce!” (Matteo 27:40). Ma il Signore è rimasto là, e ha
compiuto fino in fondo la Sua missione. Là ha portato i nostri peccati e ha
glorificato Dio. Ora Gesù è nel cielo dove intercede per quelli che lo seguono
e prega per chi si sente mancare le forze… Con umiltà, il credente fa salire a
Lui una preghiera: “So che puoi liberarmi o lasciarmi nella prova, ma aiutami a
non rinnegarti”.