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mercoledì 17 marzo 2021

Un posto per il Signore

A prima vista, può sembrare sorprendente che il Signore parli di Davide come dell’uomo “secondo il Suo cuore”, quando sappiamo che nella sua vita ha commesso un peccato che ha dato ai suoi nemici “occasione di bestemmiare” (1 Samuele 13:14; 2 Samuele 12:14). Tuttavia la Scrittura dimostra che egli era un uomo con qualità morali ragguardevoli, come ci rivela il Salmo 132 che lo ricorda quando era ancora giovane.

Molti ragazzi di carattere si propongono di fare certe cose quando si saranno fatti una posizione, per assicurarsi ricchezza e notorietà e guadagnarsi un posto nel mondo. Quando era ancora giovane, Davide fece un voto: trovare un “luogo per il SIGNORE” (Salmi 132, 5) e non un posto per se stesso. In questo differiva molto dal suo predecessore, Saul, al quale era stato offerto un posto preminente, quando il Signore aveva detto a Samuele di ungerlo come re. È a questo posto che Saul si è attaccato e per questo ha poi combattuto con accanimento. Il motto di Saul era: Un posto per me; quello di Davide era: Un luogo per il Signore.     

“Ecco, abbiamo saputo che l’arca era in Efrata” (Salmi 132:6). Efrata era il nome antico di Betlemme, il luogo di nascita di Davide. L’arca – il trono di Dio in Israele - era stata presa dai Filistei e, benché fosse stata riportata nel territorio d’Israele, non era mai stata rimessa in un luogo degno di essa. 

Sapendo questo, Davide promise che non si sarebbe dato riposo finché non avesse trovato un luogo per il Signore, dove l’arca, simbolo della Sua presenza, potesse stare. Questo è l’uomo che piace al cuore di Dio, in contrasto con l’uomo che non cerca che un buon posto per sé.

Esaminiamo il nostro cuore sotto questa luce, perché avrà un effetto benefico sulla nostra vita spirituale. La terra è piena di persone che cercano solo il proprio interesse – nazioni, classi sociali, individui – lanciandosi in concorrenza spietata.

Riguardo al nostro mondo attuale, niente è al suo posto. Cristo non è ancora nel posto che Gli è dovuto, di re su Israele e sul mondo intero come Figlio dell’uomo. La Chiesa non è nel luogo che le è destinato – i luoghi celesti – ma è ancora nel luogo del suo pellegrinaggio. Israele non è ancora stabilita nelle frontiere di un tempo. Le nazioni non hanno ancora raggiunto i luoghi che Dio ha loro destinato; niente sarà a posto, finché il Signore avrà raggiunto il Suo posto. Noi aspettiamo quel momento e diciamo con tutto il cuore: “Vieni, Signore Gesù”.

Ricordiamoci, tuttavia, che anche oggi c’è un modo per dare a Lui il Suo posto, fino al Suo ritorno. Egli ha detto: “Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro” (Matteo 18:20). Quando Egli verrà, ci sarà il nostro incontro con Lui (2 Tessalonicesi 2:1). Nell’attesa, possiamo radunarci nel Suo nome – escludendo ogni altro nome – accettando la Sua autorità e riconoscendo la Sua presenza in mezzo a noi. Così facendo, avremo la gioia di trovare – in modo spirituale – il luogo che Davide desiderava ardentemente. Dobbiamo così cercare, con ogni cura, che Egli abbia il posto giusto nelle nostre vite, in tutti i nostri pensieri, nei nostri affetti e nel nostro servizio. Questo Gli piacerà, come piacerà a Dio Padre, che Lo ha mandato.

Forse la gente ci considererà dei folli; ci diranno che se non usiamo tutta l’energia per trovarci un posto nel mondo, nessuno lo farà per noi e che ci limiteremo a vegetare. Possiamo capire il loro punto di vista. I discepoli potevano sembrare degli insensati, quando il Signore è arrivato alla fine del Suo percorso quaggiù. Avevano lasciato tutto – le loro barche, il loro lavoro e tanto altro – per seguirlo; avevano perso il loro posto nel mondo, e ora che cosa restava loro? Il loro Messia stava per morire. 

Prima di lasciarli il Signore dice loro: “Il vostro cuore non sia turbato… io vado a prepararvi un luogo” (Giovanni 14:1, 2) e il posto che ci prepara e ci assicura è infinitamente preferibile a qualsiasi altro luogo che potremmo perdere. 

Proseguiamo dunque con coraggio. Il posto che ci ha preparato è sicuro e nessun discorso potrebbe descriverne l’eccellenza. Che possiamo avere lo spirito di Davide! Aspettando la venuta del Signore, non cerchiamo il nostro piacere e non addormentiamoci. Cerchiamo piuttosto gli interessi del nostro Signore ed apprezziamo in tutto il suo valore il posto in cui Egli ha promesso di essere presente.


F. B. Hole