Sul soggetto “Dio” sono state scritte intere biblioteche. I filosofi hanno immaginato e scritto fantasie senza fine su questo essere divino. Inoltre, ciascuno di noi ha tendenza di farsi le sue idee su Dio e a soddisfarsene. Ma in fondo chi può parlare di Dio? Nessuna delle sue creature è capace di rappresentarlo. Lui solo può rivelarci ciò che Egli è veramente.
Non solo Dio è straordinariamente grande, ma è ugualmente grande e incomprensibile il suo disegno nei confronti dell'uomo. Se non fosse Lui a rivelarcelo non lo avremmo mai compreso.
Una fiamma in un cespuglio spinoso. Il cespuglio era tutto ardente di fuoco e non si consumava (Esodo 3:2). Si comprende lo stupore di Mosè che guarda una tale meraviglia. La realtà è ancora più incomprensibile. Il popolo d'Israele meritava il giudizio ma non è stato consumato. Perché? “Io sono l'Iddio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe” cioè : il Dio della fede, il Dio delle promesse, il Dio della grazia. Un Dio che non si può comprendere.
Solo Dio può parlare correttamente di Dio e lo ha fatto per mezzo di Gesù Cristo. La “Parola stessa si è fatta carne” (Giov.1). La Bibbia non ci autorizza a immaginare Dio secondo i nostri pensieri e i nostri vari desideri. Essa ci invita invece a udire ciò che Egli ha da dire a tutti gli uomini. Parla di peccato mentre l'uomo sembra esserne inconsapevole.
A chi il Signore Gesù rivolge queste parole:“i tuoi peccati ti sono perdonati” (Marco 2:5)? Che cosa ha fatto quell'uomo? Oh il paralitico infermo da trentotto anni di Giov.5?
Nulla, potremmo pensare, erano entrambi troppo malati per fare alcunché. Non potevano né camminare né stare in piedi. Eppure la malattia dell'uomo va ben oltre l'apparenza.
“Ma Dio gli disse Stolto, questa notte stessa l'anima tua ti sarà ridomandata” Luca 12:20.
A chi si rivolge Dio con un simile appellativo? A un uomo che a prima vista si definirebbe pieno di buon senso pratico. Poiché i suoi campi avevano fruttato molto in quell'anno, egli prevede il posto necessario per riporre il suo bel raccolto. Questo non è forse saper gestire bene i propri affari, dar prova di uno spirito di iniziativa molto apprezzato ai nostri giorni? Ecco una persona ragionevole, penseremo.
Saggezza? Previdenza? Niente a fatto. E' sempre la Sua Parola, cioè la Bibbia a rivelarci che il problema più grande dell'uomo è proprio quello di escludere Dio dalla nostra vita. Eppure è proprio con Lui che ogni uomo si dovrà confrontare al termine della sua esistenza.
Dio parla all'uomo in grazia e dispiega dinanzi a lui un piano meraviglioso, ma attenzione parla anche con altrettanta chiarezza della sua giustizia e della sua avversione verso il peccato. Dobbiamo inchinarci dinanzi al pruno ardente che non si consuma, ci parla del suo piano di amore verso di noi, ma, nel contempo, dobbiamo ben temere quel fuoco che può essere la parte eterna di tutti coloro che non saranno trovati in Cristo.