Certa è quest’affermazione e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori.
1
Timoteo 1:15
Oggi, nella città di Davide, è
nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore.
Luca
2:11
Cosa
rappresenta il Natale?
Nel quarto secolo, l’imperatore
romano Costantino diventò un grande protettore del cristianesimo. Da allora, il
potere politico e quello religioso hanno cercato di “cristianizzare” le feste
pagane. È così che si è iniziato a celebrare la nascita del Signore Gesù nel
giorno della festa del solstizio d’inverno che cadeva, all’epoca, proprio il 25
dicembre. In realtà, sia la celebrazione sia la data non hanno alcun riscontro
biblico.
Resta il fatto che la persona
di Gesù è cara al cuore di tutti i cristiani. Più di sette secoli prima della
Sua nascita, il profeta Isaia aveva annunciato: “Ecco, la giovane concepirà,
partorirà un figlio, e lo chiamerà Emmanuele
(Dio con noi)”. E di quel fanciullo,
che alla nascita è stato coricato in una mangiatoia, dice anche: “Sarà chiamato
Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe
della pace” (Isaia 7:14; 9:5).
Nel giorno di Natale si usa
ricordare “la buona notizia di una grande gioia” annunciata dall’angelo ai
pastori di Betlemme (Luca 2:8-20). Accogliamo nel nostro cuore questo
meraviglioso messaggio: Dio è venuto tra
gli uomini. Gesù, pur essendo “sopra tutte le cose Dio benedetto in eterno”
(Romani 9:5), si è abbassato ed è sceso sulla terra come un piccolo fanciullo.
La Sua vita perfetta, la Sua morte sulla croce e la Sua risurrezione,
dovrebbero essere per noi un motivo di pace, di gioia, di speranza e di
adorazione, non soltanto il giorno di
Natale ma tutti i giorni dell’anno!