Ed ella (Maria) diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.
Luca
2:7
In lui abita corporalmente
tutta la pienezza della Deità.
Colossesi
2:9
Coricato
in una mangiatoia
La “mangiatoia” è una sorta di
cassone dove si mette il foraggio per gli animali, ed è lì che il bambino Gesù
è stato posto alla Sua nascita. “Non c’era posto per loro nell’albergo”, scrive
l’evangelista (Luca 2:7). Una mangiatoia è un luogo insolito per un neonato, ma
era un segno premonitore di quella che sarebbe stata in seguito l’accoglienza
che gli uomini avrebbero riservato al Salvatore, venuto in terra per compiere
un’opera che avrebbe potuto salvare l’intera umanità. Nei tre anni del Suo
ministero, Egli è stato oggetto di contestazione e di ostilità da parte di
quelli che amava ed era venuto a salvare. E alla fine si è raggiunto il culmine
del rifiuto quando, inchiodandolo su una croce, ci si è voluti liberare di Lui.
Ma Dio non l’ha abbandonato in balia della malvagità e lo ha prima risuscitato,
e poi elevato in cielo, nella gloria.
Il fatto straordinario è che
anche a quelli che l’hanno accolto così male, il Signore propone un posto presso di Sé nel Suo cielo, se si
pentono dei loro peccati e credono in Lui. “Colui che viene a me, non lo
caccerò fuori” (Giovanni 6:37). Che grazia! L’abbiamo rifiutato quando è venuto
in terra ed Egli ci apre il Suo cielo.
Perché Gesù sulla terra incontrava,
Lui santo e puro, e il disprezzo e il dolore,
e l’uomo in croce alla fin lo inchiodava,
benché innocente, qual vil malfattore?
Il sacrificio suo santo ora toglie
tutte le colpe a chi crede al Vangelo;
e chiunque crede il Signore lo accoglie,
gli fa gustare le gioie del cielo.