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venerdì 16 dicembre 2022

Vitelli d'oro

L'infedeltà di Salomone aveva portato divisione in Israele, da una parte la tribù di Giuda e Beniamino, a formare il regno di Giuda, dall'altra le dieci tribù a formare il regno d'Israele.

Geroboamo, che era stato nominato re d'Israele, fece due vitelli d'oro. Così stabilì nuovi centri di culto e una nuova religione. “Creò dei sacerdoti, presi qua e là dal popolo” (1 Re 12:31) e inventò nuove festività. Non c'è da stupirsi poiché tutti coloro che si allontanano dalla Scrittura impostano volentieri un sistema religioso fatto di attività di dottrine e di riti. Geroboamo era molto attivo e ci è detto che lui stesso offriva dell'incenso sull'altare (1 Re 13:1). 

Molti del popolo d'Israele accettarono questi cambiamenti e ciò rivelava che il loro cuore era lontano dal Signore. In precedenza i loro padri avevano adorato un vitello d'oro e per questo erano stati puniti (Es.32). Core e i suoi seguaci pretendevano il sacerdozio e avevano perso la vita per questo (Num.16). Queste innovazioni, con le quali Geroboamo pretendeva di condurre questa religione costruita dall'uomo erano soltanto un'aperta ribellione a Dio.

Nella cristianità quanti vitelli d'oro sono stati adorati. Quante cose vengono fatte e praticate in aperta opposizione alla Parola di Dio.

Geroboamo era ignorante o consapevole? Sapeva che i due vitelli d'oro erano soltanto degli idoli, muti, impotenti? Sì! Ne era consapevole e lo vedremo nel capitolo successivo.

“In quel tempo, Abiia, figlio di Geroboamo, si ammalò. Geroboamo disse a sua moglie: Àlzati, ti prego, e travestiti, affinché non si sappia che tu sei moglie di Geroboamo, e va' a Silo. Là c'è il profeta Aiia, il quale predisse che sarei stato re di questo popolo. Prendi con te dieci pani, delle focacce, un vaso di miele, e va' da lui; egli ti dirà quello che avverrà di questo ragazzo” ver. 14:1-3. 

Suo figlio si ammalò. Bene, ecco una buona occasione per portare il caso dinanzi ai suoi idoli: i due vitelli d'oro, quelli che erano stati presentati al popolo in questo modo: “O Israele, ecco i tuoi dèi, che ti hanno fatto uscire dal paese d'Egitto!” (12:28). Ha fatto questo? Ha cercato i suoi idoli? No! Era consapevole che da essi non avrebbe ricevuto nessuna risposta. Dio era il solo che avrebbe potuto rivelare ciò che sarebbe avvenuto al ragazzo, ma non possiamo aspettarci da Dio delle risposte favorevoli quando tutta la nostra vita è improntata sulla disubbidienza.