Dio mandò suo Figlio… affinché noi ricevessimo l’adozione. E, perché siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei nostri cuori, che grida: “Abbà! Padre!”.
Galati
4:4-6
Carissimi, ora siamo figli di
Dio.
1
Giovanni 3:2
“Abbà!
Padre!”
Una delle prime parole che il
bambino ebreo imparava a pronunciare era Ab, padre. Una breve sillaba che
esprime intimità, affetto. In aramaico c’è un termine simile che significa
padre: Abbà. L’apostolo Paolo, sebbene abbia scritto in greco la Lettera ai
Romani, utilizza anche questo termine quando dice a quelli dei quali Cristo è
diventato il Salvatore: “Avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il
quale gridiamo: Abbà! Padre!” (Romani 8:15).
Quanto è dolce da ripetere
questo nome di Padre! Non essere più orfani, ma avere un appoggio, un protettore,
una famiglia. Questa sola parola riassume tutte le grazie portate al mondo da
Gesù Cristo. Egli è venuto per darci un Padre, il Suo stesso Padre. “Come il
Padre mi ha amato, così anch’io ho amato voi”, ha detto ai suoi discepoli, e lo dice
anche a noi, ancora oggi (Giovanni 15:9). Dopo la Sua risurrezione, ha
annunciato a Maria Maddalena: “Io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio
e Dio vostro” (Giovanni 20:17).
La nostra disubbidienza ci
aveva allontanato da Dio, ma Gesù è venuto per avvicinarci a Lui. Non solo
siamo stati perdonati ma abbiamo, per la Sua grazia, una relazione intima e
profonda con Dio. Gesù mette la nostra
mano in quella del Padre e questo è motivo di felicità e di sicurezza per
tutti quelli che credono e accettano questo dono meraviglioso.