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domenica 16 aprile 2023

Una voce potente che...

“Io, Giovanni... ero nell'isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza di Gesù. Fui rapito dallo Spirito nel giorno del Signore, e udii dietro a me una voce potente come il suono di una tromba, che diceva: Quello che vedi, scrivilo in un libro” Apocalisse 1:9:11. 

In una desolata isola del mar Egeo circa 2000 anni fa, ad un uomo di nome Giovanni, avanti negli anni, udii una “voce potente come suono di tromba”. Il messaggio che recava era evidentemente URGENTE e Giovanni doveva suonare l'allarme.

Queste notizie di urgenza furono spedite alle sette chiese come preavviso, ma Giovanni non voleva avvisare solo le chiese di quel tempo, ciò che scrisse lo scrisse anche per noi.

Apocalisse significa “svelare”, “scoprire” o “rivelare”. Questo messaggio e ciò che l'uomo ha bisogno di udire anche oggi: cioè che il male non rimarrà impunito e che Dio lo giudicherà. Oggi, di fronte al caos e alla malvagità del nostro mondo, molte persone si chiedono nel loro intimo, se esista qualcuno al comando di questo universo. Il messaggio di Giovanni nella “Rivelazione” risponde con tutta chiarezza: Sì, Dio è al comando.

Questo profeta stava mettendo in guardia la sua generazione e la nostra chiamandola al ravvedimento e alla fede. Era preoccupato delle persone, perché sapeva bene che Dio le amava e aveva mandato il Suo Figliuolo a morire sulla croce per loro (Giovanni 3:16).

Per molti il messaggio di Giovanni potrebbe sembrare eccessivamente fosco ma la cosa peggiore che un cristiano possa fare e quella di rassicurare le persone dicendo che tutto fila liscio e che non c'è nessuna ragione di preoccuparsi della malvagità del mondo e del giudizio di Dio. Il nostro caotico e confuso mondo non ha altra necessità, se non quella di udire e accettare il messaggio dell'Evangelo e mantenerlo con fermezza.

Io, sono “nell'ambiente della fede” da più di quarant'anni e ho visto molte persone avvicinarsi a Cristo. Ho visto il loro entusiasmo e mi sono sentito commosso della loro rapida crescita spirituale: poi, ho veduto svanire il loro primo amore. Sì, uomini e donne che avevano abbracciato la fede al primo impulso, l'hanno poi abbandonata a poco a poco, cedendo all'immoralità e all'autodistruzione. Ma ho anche veduto altri che hanno scelto Cristo e che sono rimasti fedeli malgrado le difficoltà che hanno incontrato nella loro vita.

Giovanni scrisse un messaggio udito da “una voce potente” che gridava, avvertiva, metteva in guardia. Il profeta si preoccupava e scrisse della visione che aveva avuto di questo mondo dove regna il male. Scrisse alle sette chiese per avvisarle, per richiamarle a ravvedimento, in primo luogo loro ma desiderando che questo messaggio giungesse poi a tutti gli uomini.

Diamo un'occhiata a ciò che viene detto alle chiese. Ne ho escluse due delle alle quali non viene fatto nessun rimprovero.

"chiesa di Efeso...Io conosco le tue opere...ma ho questo contro di te: che hai abbandonato il tuo primo amore” Apoc. 2:2-4.

La priorità non sarà più Cristo.

“chiesa di Pergamo...ho qualcosa contro di te: hai alcuni che professano la dottrina di Balaam...così anche tu hai alcuni che professano similmente la dottrina dei Nicolaiti” v.12-15.

Verranno introdotte false dottrine.

“chiesa di Tiatiri...ma ho questo contro di te: che tu tolleri Iezabel, quella donna che si dice profetessa e insegna e induce i miei servi a commettere fornicazione” v.18-20.

Viene segnalata la tolleranza verso la fornicazione (spirituale ma anche carnale).

“chiesa di Sardi...Io conosco le tue opere: tu hai fama di vivere ma sei morto” cap.3-1.

L'incoerenza fra ciò che diciamo di essere e ciò che siamo.

“chiesa di Laodicea... Io conosco le tue opere: tu non sei né freddo né fervente. Oh, fossi tu pur freddo o fervente! Così, perché sei tiepido e non sei né freddo né fervente, io ti vomiterò dalla mia bocca” v.15-15.

L'assenza di prese di posizione. Va bene tutto, l'importante è rimanere neutrali.

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