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mercoledì 12 aprile 2023

12 aprile - Padroni, servi e talenti

Il suo padrone gli disse: “Va bene, servo buono e fedele; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore”.

Matteo 25:21

 

Se uno compie un servizio, lo faccia come si compie un servizio mediante la forza che Dio fornisce, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo.

1 Pietro 4:11

 

Padroni, servi e talenti

Alcune parabole: 7. Matteo 25:14-30

 

Riassunto. Prima di lasciare il suo paese, un uomo chiama tre servi e affida loro i suoi beni, secondo le loro competenze. Al primo dà una forte somma di denaro, cinque talenti, al secondo due e al terzo uno. I primi due fanno fruttare i beni del padrone e ne duplicano il valore. Ma il terzo sotterra il talento. Quando il padrone ritorna, i primi due ricevono la stessa ricompensa, mentre il terzo è severamente rimproverato e poi scacciato.

Significato. L’uomo che lascia il paese raffigura Cristo, che adesso è in cielo. Egli dà agli uomini dei “doni”, raffigurati dai talenti, a ciascuno secondo le sue capacità. Il ritorno del padrone rappresenta il ritorno del Signore.

Insegnamento. In che modo ci comportiamo nei confronti del Signore? Se lo  conosciamo realmente lo serviremo con zelo, contando sulla Sua grazia e correndo anche qualche rischio; ma se non lo conosciamo o non abbiamo una vera relazione di fede con Lui, non lo possiamo servire. Nel primo caso ci sono dei risultati e delle ricompense; nel secondo c’è la sterilità e la punizione.

Lavorare per il Signore è un privilegio. Mettere al Suo servizio la nostra salute, la nostra memoria, l’intelligenza, il tempo libero, i beni materiali, è un favore che è accordato ai credenti. Vogliamo assomigliare al servo “malvagio e fannullone”, trascurando i doni del nostro “Padrone”? Che cosa gli daremo quando tornerà? Potrà dirci: “Entra nella gioia del tuo Signore”?