Caduto in terra, udì una voce che gli diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?” Egli domandò: “Chi sei Signore?” E il Signore: “Io sono Gesù, che tu perseguiti”.
Atti 9:4-5
“Io ho fatto sparire le tue trasgressioni come una
densa nube... torna a me, perché io ti ho riscattato”.
Isaia 44:22
La conversione, un’inversione di
marcia
Saulo da Tarso è vissuto nel primo secolo dopo
Cristo. Era una persona colta, ma non si accontentava della sua vasta
conoscenza degli scritti della religione giudaica; era un uomo d’azione, un
“militante”. Per servire Dio, oltre ad osservare fedelmente le regole della sua
religione, pensava di dover perseguitare i cristiani. Ma un giorno, mentre era
in viaggio per Damasco, Gesù l’ha chiamato e la sua vita è stata sconvolta. Non
solo si è reso conto che stava opponendosi a Dio, ma soprattutto ha capito che
quel Gesù che egli disprezzava e combatteva era il Messia, il Figlio di Dio
risuscitato. Allora ha fatto un’inversione di marcia, e si è convertito al
Signore. Lo chiameranno Paolo, l’apostolo Paolo. Da allora, come scrive nella
Lettera ai Filippesi (3:8), ha rinunciato a tutti i vantaggi che prima erano
importanti per lui e li ha considerati “un danno, di fronte all’eccellenza
della conoscenza di Cristo Gesù”.
Nel corso dei secoli, milioni di uomini e donne
hanno creduto al Signore Gesù per ricevere il perdono di Dio e una nuova vita
spirituale. Benché non sia sempre spettacolare come quella dell’apostolo Paolo,
la conversione è un avvenimento di
capitale importanza per l’essere umano. È un cambiamento
completo di pensieri, d’interessi e di comportamento. Una vera
conversione non si accontenta di parole, ma è un profondo rinnovamento
dell’intero essere.
Hai fatto questo passo anche tu?