“Oh se tu sapessi, almeno oggi, ciò che occorre per la tua pace! Ma ora è nascosto ai tuoi occhi” Luca 19:42.
Gesù era tornato trionfante a Gerusalemme, e la città ne era stata scossa fino alle fondamenta; ma in essa vi era già un dio, un dio estraneo, l'orgoglio del farisaismo.
Il quale farisaismo se pur si presentasse a prima vista osservante, religioso, non era altro che un “sepolcro imbiancato”, bello, pulito da vedere ma che conteneva solo ossa e di ogni immondizia.
Che cosa acceca anche me in questo mio “giorno”?
Ho anch'io un dio straniero? Un abitudine che mi domina?
Sicuramente più di una volta il Signore Gesù mi ha messo faccia a faccia con questo dio straniero, ma io non l'ho abbandonato. Sono rimasto distante da Cristo, ancora sotto l'influenza del mio dio e sono rimasto privo di tutto ciò che è per la mia pace.
Da sgomento pensare che è possibile trovarci nelle condizioni in cui lo Spirito di Dio dovrebbe poterci raggiungere senza incontrare resistenza, eppure andiamo avanti per la nostra strada ignorando i suoi richiami.
Quante cose sarebbero cambiate se avessi conosciuto in quel giorno ciò che occorre per la mia pace.
Ogni qualvolta trascuriamo i Suoi consigli, il Suo tenero e amorevole richiamo, facciamo del male a noi stessi e impediamo ciò che avrebbe dovuto essere, abbiamo perso delle occasioni, chiuso delle porte e quelle buone opere che Dio aveva preparate per noi sono rimaste nascoste agli occhi nostri
