Gesù, gridando a gran voce, disse: “Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio”. Detto questo, spirò.
Luca 23:46
“È compiuto!”
(Giovanni 19:30)
La crocifissione era il supplizio più crudele.
Dopo ore di sofferenza, la vittima moriva per asfissia e sfinimento. Ma non è
così che Gesù è morto. Infatti, Egli è spirato emettendo un “gran grido”. Prima
di Lui, come pure dopo di Lui, nessun uomo crocifisso è morto in quel modo.
Nessuno all’infuori di Cristo aveva potere sulla propria vita, tanto che ha
potuto dire: “Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere di
deporla e ho il potere di riprenderla. Quest’ordine ho ricevuto dal Padre mio”
(Giovanni 10:18). L’ufficiale romano, responsabile dell’esecuzione dei
condannati, stupefatto da una tale morte, esclamò: “Veramente, quest’uomo era
Figlio di Dio” (Marco 15:39).
Ma tutti i presenti hanno potuto udire una breve
frase pronunciata dal Signore appeso alla croce: “È compiuto”
(nell’originale greco “Tetelestai”, parola che si trova sulle antiche fatture
per indicare che erano state saldate). È proprio così: l’immenso
debito del peccato è stato pagato! Se accetti quest’atto di amore,
Dio cancellerà i tuoi peccati e non te ne chiederà mai più conto!
Quando, Signor, sul legno
chinasti il santo volto,
dicesti a noi rivolto:
“Tutto è compiuto”.
Tutto per noi compisti;
è salvo ormai chi crede!
In Te chi ha vera fede
del cielo è degno!