Il Signore stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo… così saremo sempre con il Signore. Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole.
1 Tessalonicesi
4:16-18
“Dove l’avete deposto?”
Il Vangelo di Giovanni (11:1-40) ci
racconta che Lazzaro, un amico di Gesù, era malato. Le sue sorelle ricorrono al
Signore ma, prima del Suo arrivo, Lazzaro muore.
Quando Gesù arriva, il defunto è da quattro
giorni nella tomba e la decomposizione è già in atto. Commosso dal dolore dei
famigliari, Gesù piange. Poi chiede: “Dove l’avete deposto?” (v. 34). La
risposta è breve e dolorosa: “Signore, vieni a vedere”. Gesù allora va con loro
al sepolcro, chiede di togliere la pietra che ne chiudeva l’imboccatura, e
grida: “Lazzaro, vieni fuori!”. Lazzaro risuscita ed esce fuori ancora avvolto
nelle fasce!
Amici che siete nel lutto, Gesù pone anche
a voi la stessa domanda, piena di tenerezza e di interesse: “Dove l’avete
deposto?” Uno dei nostri cari è morto. Dobbiamo farci coraggio, andare al
cimitero, accompagnare il feretro fino al luogo che è stato preparato per
deporlo. E piangiamo. Il Signore non ci
rimprovera per le nostre lacrime, anzi, le capisce, ne è toccato e vi partecipa.
Egli ci accompagna anche nei nostri funerali e sa dove riposano quelli che ci
hanno lasciati: se avranno creduto in Lui quand’erano in vita saranno nel
riposo e nella beatitudine eterna.
Ma Gesù, oltre ad essere un tenero amico, è
anche “la risurrezione e la vita” (Giovanni 11:25). Oggi piange con noi, ma ben
presto, secondo la Sua promessa, verrà il momento in cui farà udire la Sua voce
potente. In quell’istante, alla voce del Figlio di Dio, tutti quelli che hanno
posto la loro fiducia in Lui usciranno dalla loro tomba, risuscitati, con corpi
incorruttibili (Romani 8:11).
“Dove l’avete deposto?”: che sollecitudine!
“Vieni fuori!”: che potenza!