Siete stati riscattati… con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia.
Cristo ha sofferto una volta per i peccati,
lui giusto per gli ingiusti, per condurci a Dio.
1 Pietro 1:18-19;
3:18
Dolore meritorio?
Uno studio sulle terapie che hanno lo scopo
di togliere il dolore ha rilevato che una delle reticenze dei malati ad
accettare quelle terapie è l’idea che sopportare il dolore procuri dei meriti
nei confronti di Dio. Alcuni pensano che sia l’insegnamento cristiano il
responsabile di questa visione delle cose.
Ma non è così. Le nostre sofferenze non hanno nulla di “meritorio”. Per quanto
intense esse siano, e anche se sopportate con pazienza e sottomissione, esse
non possono espiare alcuno dei nostri peccati. Soltanto le sofferenze che Gesù
ha sopportato sulla croce fino alla morte possono cancellare i peccati. È in
quel momento che Egli ha pagato il prezzo del nostro riscatto. È in quel
momento che ha subito il castigo e l’abbandono da parte di Dio, che noi avremmo
dovuto subire per l’eternità.
Durante tutta la Sua vita sulla terra, Gesù
ha sofferto ed è stato trattato ingiustamente. Il modo in cui ha affrontato
tutto questo ha messo in evidenza la Sua perfezione morale. Nell’ora del
sacrificio, Gesù ha dato prova di essere veramente l’Agnello senza difetto né macchia il cui sangue riscatta tutti coloro
che confidano in Lui (1 Pietro 1:18-19).
Le nostre sofferenze, i nostri dolori e la
nostra devozione, non hanno nulla a che fare con le sofferenze espiatorie di
Cristo subite da parte di Dio per cancellare i nostri peccati. Solo il Suo
sacrificio espia le colpe di quelli che hanno messo la loro fiducia in Lui.
In ogni caso, affidarsi a Dio nella
sofferenza ha una grande ricompensa perché si sperimenta la gioia del Suo
soccorso, la pace della Sua presenza e il conforto del Suo amore.