Il SIGNORE è il mio pastore: nulla mi manca.
Salmo 23:1
(Gesù
Cristo disse:) “Io sono il
buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore.
Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le
conosco ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna”.
Giovanni 10:11,
27-28
Il conforto del Salmo 23 (2)
Il Salmo 23 è uno dei testi biblici più
conosciuti; lo conoscono anche quelli che non hanno molta familiarità con la
Bibbia. Esso trasmette pace, conforto e consolazione nei momenti difficili
della vita.
L’autore di questo salmo è Davide, un
pastore diventato in seguito re d’Israele. Nella sua vita ha conosciuto gioie e
dolori come ognuno di noi. È scampato a grandi pericoli, ha ottenuto vittorie
esaltanti e subìto umilianti sconfitte. Questo salmo esprime una totale fiducia
in Dio (“Il SIGNORE è il mio
pastore”), una fede personale in Lui.
Conosciamo le attenzioni che un pastore ha
per le sue pecore perché sono animali timorosi, che si perdono appena si
allontanano dal gregge, e sono indifesi di fronte ai pericoli: predatori,
intemperie, malattie. Il pastore vigila, guida il gregge, scaccia gli
aggressori, cura la pecora malata, va in cerca di quella che si è allontanata e
la riaccompagna… La pecora è al sicuro solo vicino al suo pastore. È seguendo
lui che sarà condotta verso buoni pascoli e verso i corsi d’acqua che la
dissetano; e, nelle situazioni estreme, nella valle tenebrosa e spaventosa, è
soltanto vicino al pastore che sarà rassicurata.
“La valle dell'ombra della morte” (v. 4)
può far pensare effettivamente all’avvicinarsi della morte. Anche di fronte a
questo fatto angosciante, il credente può contare sulla presenza, al suo fianco, del divino Pastore, il Signore Gesù Cristo,
che dice delle Sue pecore: “Non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia
mano” (Giovanni 10:28). Egli aiuterà il credente ad affrontare anche questa
difficile tappa e lo introdurrà nel cielo, in quell’universo di pace e di luce
presso di Lui.