Non attestare il falso contro il tuo prossimo.
Esodo 20:16
Non andrai qua e là facendo il diffamatore
in mezzo al tuo popolo.
Levitico 19:16
Morte e vita sono in potere della lingua.
Proverbi 18:21
9° Comandamento: “Non attestare il falso”
Nessuno di noi testimonierebbe il falso
davanti a un giudice durante un processo. Ma questo comandamento, nel suo
significato più esteso, riguarda anche chi prende alla leggera i propri impegni
o che non dice quello che dovrebbe dire: “Possiamo anche portare una falsa
testimonianza facendoci portavoce di dicerie, oppure ascoltandole e
rallegrandocene alle spalle degli altri, dando di loro una falsa impressione o
non correggendo le affermazioni errate. Calunniare, mentire, esagerare
deliberatamente un fatto, alterare la verità… Questo con le nostre parole, ma
anche coi nostri silenzi” (John Stott).
La
falsa testimonianza e la calunnia non solo ledono il nostro prossimo, ma
disonorano Dio. Il Dio di
verità ha in orrore la menzogna; il SIGNORE ha in “abominio… la lingua bugiarda”
(Proverbi 6:16-17). Davide diceva a Dio: “Tu desideri che la verità risieda
nell'intimo” (Salmo 51:6). E l’apostolo Paolo afferma che “l’amore… non gode
dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità” (1 Corinzi 13:6).
Come fare progressi in questo ambito?
Prendendo coscienza che “dall’abbondanza del cuore la bocca parla” (Matteo
12:34), e che il nostro cuore può cambiare solo quando appartiene al Signore.
Se siamo pieni di noi stessi, corriamo il rischio di deformare la verità a
nostro vantaggio; ma se Cristo è il Signore della nostra vita, la Sua verità
abiterà in noi. Allora le nostre parole saranno vere, sincere e benevole.