Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa l’anima tua ti sarà ridomandata; e quello che hai preparato, di chi sarà?”
Luca 12:20
Che gioverà a un uomo se, dopo aver
guadagnato tutto il mondo, perde poi l’anima sua?
Matteo 16:26
L’essenziale
Luca 12:16-21
“La nostra civiltà è materialista”,
scriveva Daniel Rops (1901-1965). Secondo il dizionario, questo significa che è
“caratterizzata dalla ricerca dei piaceri e dei beni materiali”. Guardando alla
nostra società occidentale, non possiamo che essere d’accordo con questa
constatazione.
Con queste parole il Signore Gesù conclude
la storia di un uomo che, intrappolato dal materialismo, ne subisce le
conseguenze eterne: “Che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il
mondo, perde poi l’anima sua?”
Anche se non cadiamo nella follia di
quell’uomo “stolto”, non siamo anche noi spesso troppo sensibili alle
sollecitazioni della società che ci circonda? Dio sa che abbiamo bisogno di
risorse per vivere e per fare del bene attorno a noi, ma ci avverte: “Se le
ricchezze abbondano, si distacchi da esse il vostro cuore” (Salmo 62:10). Noi
siamo invitati a seguire l’esempio di Gesù quando era sulla terra, dove ha
vissuto umilmente nella più grande semplicità.
Non si tratta di vivere nella frustrazione,
rifiutando di utilizzare i vantaggi materiali dei quali potremmo disporre, ma
piuttosto di attaccarci alle “insondabili ricchezze di Cristo” (Efesini 3:8)
che troviamo nella Bibbia e che sono un tesoro ben più prezioso del benessere
materiale. L’essenziale è avere una
coscienza liberata, in pace con Dio. Tutto il resto che ci viene concesso
appartiene a Lui, e noi abbiamo il dovere di utilizzarlo non solo per la nostra
soddisfazione quanto, piuttosto, per piacere al Signore ed essere di aiuto a
chi ha meno di noi.