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mercoledì 1 novembre 2023

01 novembre - Di fronte alla morte

Non c’è uomo… che abbia potere sul giorno della morte.

Ecclesiaste 8:8

 

Egli… cambia in aurora l’ombra di morte…: il suo nome è il SIGNORE.

Amos 5:8

 

 

Di fronte alla morte

 

L’uomo ha sette compagni, si diceva una volta: la fame, la sete, il caldo, il freddo, la fatica, la malattia e la morte. Una parte dell’umanità non è più toccata dai primi quattro cattivi compagni, ma la fatica e la malattia persistono, nonostante l’impegno della scienza. Quanto alla morte, la Bibbia la definisce “il re degli spaventi” (Giobbe 18:14) e anche un “nemico”, che sarà l’ultimo a essere distrutto (1 Corinzi 15:26).

Nessuno può sfuggire alla morte; può colpirci a qualunque età. Di fronte a questa constatazione si possono assumere due atteggiamenti:

1. “Mangiamo e beviamo, perché domani morremo” (1 Corinzi 15:32). Invece di guardare in faccia la realtà della morte, preferire non pensarci e godere delle cose buone della vita.

2. Accettare questa realtà e porsi le giuste domande riguardo al senso della vita e all’aldilà. Ed è ascoltando ciò che Dio ci comunica nella Bibbia che si trovano delle risposte sicure.

Che senso vuole dare Dio alla mia vita? Il Signore ha detto: “Che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo” (Giovanni 17:3). È dunque una relazione diretta e personale quella che Dio desidera avere con noi.

E dopo la morte, c’è il nulla? No. La Bibbia dice: “È stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio” (Ebrei 9:27). Però è anche scritto: “Chi crede in lui (Gesù Cristo) non è giudicato” (Giovanni 3:18). Gesù stesso lo conferma: “Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (Giovanni 5:24).