“Giunsero all'altra riva del mare, nel paese dei Geraseni. Appena Gesù fu smontato dalla barca, gli venne subito incontro dai sepolcri un uomo posseduto da uno spirito immondo, il quale aveva nei sepolcri la sua dimora; nessuno poteva più tenerlo legato neppure con una catena. Poiché spesso era stato legato con ceppi e con catene, ma le catene erano state da lui rotte, e i ceppi spezzati, e nessuno aveva la forza di domarlo. Di continuo, notte e giorno, andava tra i sepolcri e su per i monti, urlando e percuotendosi con delle pietre” Marco 5:1-5.
Il Signore incontrò un uomo posseduto che abitava nei sepolcri, luogo di morte, che rompeva le catene con le quali tentavano di legarlo e andava intorno facendosi del male. Solo Dio può darci un simile quadro dello stato dell'uomo soggiogato da Satana. Eppure Dio aveva destinato l'uomo a godere liberamente di tutto ciò che Egli aveva posto intorno a lui nella bella e ricca creazione per la sua felicità, là dove non c'era che esuberanza di vita, senza peccato né dolore. Quale differenza e quale condizione ha adesso l'uomo dopo aver prestato ascolto alla voce del seduttore. Che decadimento, che oppressione, che rovina e sofferenza. La vita non fu che pena e dolore e questa terra dalla quale doveva scaturire l'abbondanza divenne un immenso cimitero.
L'uomo in mezzo ad un tale stato cerca di porre dei rimedi, cerca di lottare per limitare gli eccessi di ogni genere ma i successi non sono che apparenti; le catene si spezzano e la violenza, la malvagità domina gli uomini. Ecco l'ambiente dove il Figliolo dell'uomo venne in aiuto dell'umanità ridotta in schiavitù. Venne per liberare e trasformare coloro che si trovavano e si trovano in un simile stato.
“Vennero da Gesù e videro l'indemoniato seduto, vestito e sano di mente” ver. 15. Che liberazione e che trasformazione porta il Signore nella vita di ognuno dei suoi!