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mercoledì 12 marzo 2025

12 marzo - Lo Spirito Santo nel credente

Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili.

Romani 8:26

 

Lo Spirito Santo nel credente

 

A chi dobbiamo rivolgerci quando abbiamo un bisogno, una richiesta, una supplica: al Padre, al Figlio o allo Spirito Santo? Si prega, si loda, si glorifica lo Spirito Santo?

Anche se lo Spirito Santo è Dio, non c’è un solo passo in cui sia detto che qualcuno abbia adorato, lodato o pregato direttamente lo Spirito Santo. Vediamo sempre che le preghiere sono rivolte al Padre nel nome di Gesù Cristo, come ci ha insegnato il Signore Gesù stesso (Giovanni 16:23, 24, 26); anche i ringraziamenti devono essere fatti a Dio: “Fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù ringraziando Dio Padre per mezzo di Lui” (Colossesi 3:17).

La funzione dello Spirito è di venire in nostro aiuto perché, come abbiamo letto nel versetto iniziale, noi “non sappiamo pregare come si conviene” (Romani 8:26). La preghiera è offerta a Dio per mezzo dello Spirito: “Pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica” (Efesini 6:18).

Ci sono però dei passi in cui si vede chiaramente che l’adorazione, la lode e la preghiera sono rivolte direttamente al Signore Gesù, come già facevano i primi cristiani (1 Corinzi 1:2), perché Egli è Dio (oltre che perfetto uomo). Alcuni grandi uomini di Dio ci mostrano chiaramente questa loro comunicazione diretta col Signore: Stefano martirizzato prega Cristo; l’apostolo Paolo lo supplica e gli rende grazie.