Seguici anche su Facebook!

Seguici anche su Facebook! Unisciti al Gruppo cliccando su:
https://www.facebook.com/groups/287768858057968/

mercoledì 5 marzo 2025

Un nome per testimoniare (3)

Tornare a vivere

 

La disponibilità di Rut ad essere usata dal Signore per la consolazione di Naomi ha dato i suoi frutti.

Il racconto arriva ad una svolta quando Rut decise di andare a lavorare per tentare di portare qualcosa a casa da mangiare per lei e per sua suocera:

“Rut, la Moabita, disse a Naomi: «Lasciami andare nei campi a spigolare dietro a colui agli occhi del quale avrò trovato grazia». E lei le rispose: «Va’, figlia mia». Rut andò e si mise a spigolare in un campo dietro ai mietitori; e per caso si trovò nella parte di terra appartenente a Boaz, che era della famiglia di Elimelec” (Ru 2:2-3).

Per caso? C’erano decine e decine di campi in cui Rut sarebbe potuta andare a finire, ma per caso si trovò nella terra appartenente a Boaz, un parente di Elimelec. Mentre gli increduli credono nella fortuna, noi sappiamo che

“Il cuore dell’uomo medita la sua via, ma il SIGNORE dirige i suoi passi” (Pr 16:9).

Gli eventi della vita sembrano casuali ma la Scrittura ci dice che Dio ha ogni cosa sotto il suo controllo. Rut voleva aiutare sua suocera e Dio guidò le cose in modo che ciò potesse avvenire in maniera efficace.

Dio mostrò la sua compassione verso Naomi lasciando che Rut incontrasse Boaz e da qui in poi la storia assume toni completamente diversi. Infatti nel momento in cui si rese conto che Boaz era un loro parente stretto, Naomi realizzò che le cose potevano cambiare:

“E Naomi disse a sua nuora: «Sia egli benedetto dal SIGNORE, perché non ha rinunciato a mostrare ai vivi la bontà che ebbe verso i morti!». E aggiunse: Quest’uomo è nostro parente stretto; è di quelli che hanno su di noi il diritto di riscatto” (Ru 2:20).

Finalmente, dopo tanta amarezza, Naomi rivide uno spiraglio di luce. Capì che il Signore poteva dare un futuro alla sua famiglia proprio usando la sua nuora moabita. Tornò a vivere.

Il fatto che Boaz fosse parente stretto lo rendeva idoneo per essere il riscattatore (o redentore) della famiglia.

Benché esuli dallo scopo di questo articolo, è bene dire qualcosa sulla figura del riscattatore. In Israele, la terra apparteneva a Dio ed egli l’aveva suddivisa tra le varie tribù di Israele comandando che nessuna famiglia si arricchisse nel tempo a scapito di un’altra.

Per salvaguardare questo principio, nella legge ci sono diverse norme che prevedevano tra l’altro il riscatto delle terre di un parente impoverito (Le 25:25) e la cosidetta legge del levirato che serviva a garantire una discendenza ad un uomo che moriva senza figli:

“Se dei fratelli staranno insieme e uno di loro morirà senza lasciare figli, la moglie del defunto non si sposerà fuori, con uno straniero; suo cognato verrà da lei e se la prenderà per moglie, compiendo così verso di lei il suo dovere di cognato; e il primogenito che lei partorirà porterà il nome del fratello defunto, affinché questo nome non sia estinto in Israele” (De 25:5-6).

In questo contesto, Boaz, come parente stretto di Elimelec, poteva fare valere il diritto di riscatto sulla terra messa in vendita da Naomi e Rut e, allo stesso tempo, sposare Rut per non lasciare la famiglia senza eredi.

È proprio ciò che accadde nei mesi successivi. Dopo alcune vicende narrate nel libro, Boaz sposò Rut accettando il ruolo di riscattatore della famiglia e il libro si conclude con una Naomi finalmente felice con il suo nipotino in braccio:

“E le donne dicevano a Naomi: «Benedetto il SIGNORE, il quale non ha permesso che oggi ti mancasse uno con il diritto di riscatto! Il suo nome sia celebrato in Israele! Egli consolerà l’anima tua e sarà il sostegno della tua vecchiaia; l’ha partorito tua nuora che ti ama, e che vale per te più di sette figli». E Naomi prese il bambino, se lo strinse al seno, e gli fece da nutrice. Le vicine gli diedero il nome, e dicevano: «È nato un figlio a Naomi!» Lo chiamarono Obed. Egli fu il padre d’Isai, padre di Davide” (Ru 4:14-17).

In questi passi finali del libro vediamo che la consolazione di Dio è finalmente completa e va al di là di ogni aspettativa.

Vengono messi in luce diversi elementi che hanno contribuito a tale consolazione:

• Le donne dicevano “È nato un figlio a Naomi!”, a testimonianza del fatto che l’intera comunità gioiva nel vedere il riscatto di questa donna attraverso la nascita di questo bambino che viene chiamato Obed (servo).

• Obed sarebbe diventato celebre in Israele, fu infatti il nonno di Davide. La Naomi che non aveva speranza sarebbe diventata addirittura antenata del grande re Davide attraverso questo bimbo.

• Il valore di Rut nella vicenda viene riconosciuto anche dalle sue vicine. Naomi aveva perso due figli, ma Rut, la nuora che l’amava, valeva per lei più di sette figli.

• Dio ha provveduto Boaz che ha svolto il prezioso ruolo di riscattatore (una bella figura di Cristo).

• Il Signore viene indicato come colui che ha guidato ogni cosa e ha permesso il riscatto di Naomi.

Colui che era sembrato un giudice cattivo aveva lavorato durante tutto il tempo come un Padre amorevole per dare consolazione a Naomi. Ma questo ha richiesto tempo e ha richiesto la strumentalità di persone come Rut e di Boaz nel lasciarsi usare da Dio a questo scopo.

 

Una Rut per Naomi

Quando mi troverò nei panni di Naomi, se Dio mi sembrerà lontano, posso essere certo che lui non si è mai mosso da lì.

Se esorta i suoi figli a piangere con quelli che piangono, non sarà lui il primo a dare il buon esempio?

Se aveva un piano per ricostruire la vita di Naomi, perché non dovrebbe essere lo stesso per me?

La sofferenza prima o poi ci accompagnerà per un tratto di strada nella nostra vita. Non so fino a che punto è possibile prepararsi ad affrontare le avversità, ma credo che nei momenti sereni della nostra vita dobbiamo approfittare per fare il pieno delle promesse che troviamo nella sua Parola.

Avremo carburante per attraversare il deserto della prova.

Quando sarò tentato di dire: “Chiamatemi Mara”, chiedo al Signore che mi ricordi parole come queste:

“Dio è padre degli orfani e difensore delle vedove nella sua santa dimora; a quelli che sono soli Dio dà una famiglia, libera i prigionieri e dà loro prosperità; solo i ribelli risiedono in terra arida” (Sl 68:5-6).

“Annienterà per sempre la morte; il Signore, Dio, asciugherà le lacrime da ogni viso, toglierà via da tutta la terra la vergogna del suo popolo, perché il SIGNORE ha parlato” (Is 25:9).

 “Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate” (Ap 21:4). 

Che in quel giorno queste parole siano per me un’ancora di salvezza e non parole dal significato lontano ed incerto!

E che Dio mi dia di riconoscere la Rut che mi ha messo vicino per la mia consolazione.

D’altra parte, quando sarò chiamato ad essere Rut per una Naomi che sta soffrendo, che Dio mi guidi a non giudicarla per la sua amarezza ma ad aiutarla nel riscoprire la dolcezza.

Che io stia zitto, se non ho intenzione anche di ascoltare!

Che io sappia essere “L’amico che ama in ogni tempo, nato per essere un fratello nella sventura” (Pr 17:7)!