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domenica 16 marzo 2025

16 marzo - 1. Sulle rive del lago. Confessare la nostra miseria.

In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così sarete miei discepoli.

Giovanni 15:8

 

1. Sulle rive del lago. Confessare la nostra miseria.

(leggere Giovanni 21:2-19)

 

Alle prime luci dell’alba, sulle rive del Mar di Galilea, un uomo solitario guarda verso il largo. A non molta distanza da terra c’è una barca di pescatori. Erano partiti la sera su iniziativa di uno di loro, ma di pesce non ne avevano preso. Quei sette uomini, discepoli del Signore, erano ancora sconvolti dagli ultimi avvenimenti. Gesù, il Messia, colui che doveva prendere in mano le redini del governo e fare di Israele il centro del mondo, era stato condannato a morte e ucciso! Poi era risuscitato, e di questo erano certi perché lo avevano visto, gli avevano parlato, si erano anche rallegrati nel rivederlo. Poi più nulla. Per loro la cosa era ancora avvolta nel più grande mistero.

Dalla riva del lago, quell’uomo solitario grida: “Figlioli, avete del pesce?” E dalla barca si leva un mesto coro: "No!" Una notte inutile, dunque, ore e ore d’infruttuoso lavoro; che smacco per dei pescatori di professione! Che smacco per noi quando perdiamo del tempo senza ottenere alcun risultato che vada alla gloria del Signore, quando le nostre fatiche non approdano a nulla; e che tristezza dover rispondere al Signore: Non abbiamo niente, niente da portarti, niente di quello che ci chiedi. Siamo stanchi e vuoti!

(segue domani)