Porgete l’orecchio, e venite a me; ascoltate e voi vivrete… Cercate il SIGNORE mentre lo si può trovare; invocatelo, mentre è vicino.
Isaia
55:3, 6
Il ricco e Lazzaro
Un riccone, di cui il Vangelo non rivela il nome, si
crogiolava nel lusso. Un mendicante, di cui invece è riferito il nome, Lazzaro,
giaceva in gran miseria. Muoiono entrambi e quando i riflettori si accendono
sulla scena seconda, noi restiamo a bocca aperta per il capovolgimento del
destino. È una parabola del Signore.
“Avvenne che il povero morì e fu portato dagli angeli nel
seno di Abraamo; morì anche il ricco, e fu sepolto. E nell’Ades, essendo nei
tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abraamo, e Lazzaro nel suo seno”
(Luca 16:22-23).
Il mendicante, che non aveva altro che Dio, adesso ha
tutto. Il ricco, che aveva tutto tranne Dio, adesso non ha nulla! Il
mendicante, il cui cadavere probabilmente è stato gettato in una fossa comune,
adesso siede accanto ad Abraamo, simbolo di un luogo di beatitudine. Il ricco,
che era stato seppellito in un sepolcro scavato nella roccia e unto con
preziosissima mirra, è destinato all’inferno per l’eternità. Le sofferenze di Lazzaro sono terminate. Le
sofferenze del ricco sono iniziate.
Dal luogo di tormento il ricco chiede che qualcuno dei
morti vada ad avvisare i suoi fratelli, ma gli è risposto che se non ascoltano
la Parola di Dio “non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti
risuscita” (v. 31).
Guai aspettare che sia troppo tardi per occuparsi di Dio
e mettersi in regola con Lui!