Beati i perseguitati per motivo di giustizia, perché di loro è il regno dei cieli.
Matteo 5:10
Se hanno perseguitato me,
perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche
la vostra.
Giovanni 15:20
8. “Beati i perseguitati per motivo di giustizia”
Questa frase di Gesù
descrive una situazione che il cristiano di certo non sceglierebbe, ma che
potrebbe riguardarlo: la persecuzione. Quelli che seguono il Signore non hanno
gli stessi obiettivi di quelli che vivono per se stessi. I loro valori, le loro
aspirazioni, le loro azioni li distinguono da quelli della maggioranza degli
uomini. Ubbidienza alla Parola di Dio, umiltà, giustizia, ricerca
dell’interesse altrui, spesso suscitano incomprensione e anche animosità.
Ma non è sufficiente
sentirsi incompresi o maltrattati per poter dire di essere perseguitati per la
giustizia. Questo tipo di persecuzione, nel senso evangelico del termine,
significa soffrire per il fatto che
seguiamo Cristo, che prendiamo su noi il “suo giogo” (Matteo 11:29-30), che
cerchiamo di amare con giustizia e verità, come Lui ama; e, nello stesso tempo,
che lasciamo da parte i nostri interessi personali, prendiamo la nostra “croce”
(Matteo 16:24) senza far caso alla nostra vita quando sono in gioco gli
interessi di Dio.
Seguire
Gesù implica anche accettare questa persecuzione e saper perdonare come ha
fatto Gesù. In molti Paesi del mondo le persecuzioni contro i credenti sono
però accanite e crudeli. Ma anche in questo caso il discepolo di Gesù non
dovrebbe farsi prendere dal risentimento, anzi dovrebbe rallegrarsi di seguire
e servire il suo Salvatore con la certezza di essere un giorno con Lui.
La
persecuzione, dunque, può essere aperta e violenta, oppure subdola fatta di
beffe, di disprezzo o di emarginazione. Ma ogni figlio di Dio è chiamato a
testimoniare dell’amore e della giustizia del
suo
Padre celeste.