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lunedì 17 marzo 2025

17 marzo - 2. Sulle rive del lago. I risultati dell’ubbidienza

Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla.

Giovanni 15:5

 

2. Sulle rive del lago. I risultati dell’ubbidienza

 

I discepoli non riconoscono quell’uomo; ma quando, seguendo il suo consiglio, gettano la rete dal lato destro della barca trovano una grande quantità di pesce. Giovanni lo identifica subito: “È il Signore!” Chi altri può dare ordini agli elementi della natura e fare miracoli? L’intervento del Signore era un atto di amore verso di loro; e poiché l’amore risponde all’amore, Giovanni lo riconosce immediatamente. Pietro gli crede, e spinto dal suo solito entusiasmo si getta in mare coprendo a nuoto i cento metri che lo separano dalla riva, non senza prima essersi “vestito” in modo degno della Persona che stava per incontrare (v. 7).

Così, chi prima chi dopo arrivano tutti, trascinando la rete ricolma di pesci. Il discernimento di uno stimola l’entusiasmo di un altro, e tutti ne sono influenzati. Che bell’esempio di collaborazione “spirituale”, d’incitamento al bene, per andare verso il Signore!

L’ubbidienza ha portato i suoi frutti. E così è anche per noi. Se non avessero dato retta al consiglio del Signore, non avrebbero preso nulla. Le loro sole forze, senza la Sua potenza, non avrebbero ottenuto alcun risultato.

Già in un’altra occasione i discepoli si erano affaticati tutta la notte e non avevano pescato nulla (Luca 5:4-6). E quando il Signore ordinò loro di riprovare, Pietro aveva risposto: “Non abbiamo preso nulla; però, secondo la tua parola, getterò le reti”. E il risultato fu straordinario.

(segue e si conclude domani)