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sabato 2 agosto 2014

Cristo, il vero fondamento – Matteo 7:24/29

Il Signore si rivolge a coloro che hanno ascoltato le Sue parole. Si tratta ora di metterle in pratica (Gv 13:17).
L’insegnamento che ci dà in questa parabola è semplice quanto profondo. Siamo, cari fratelli e sorelle, fermamente determinati a fare la volontà del Signore? O ci accontentiamo di una professione cristiana esteriore, appena sufficiente per essere considerati tali?

L’uomo avveduto è messo a confronto con l’uomo stolto. Ciò che hanno in comune è la costruzione della casa, ma quello che farà la differenza è il fondamento.
Uno costruisce sulla roccia l’altro sulla sabbia. Uno costruisce su qualcosa di stabile, l’altro su un elemento che si sposta al primo soffio di vento, figuriamoci come potrà reggere alla tempesta!

Per l’uomo avveduto la rocca è Cristo, il Figlio dell’Iddio vivente (Mt 16:16/18) e la sua fede basata sull’opera della croce, lo rende fermo nelle certezze eterne e l’obbedienza alla Parola lo premunisce contro le aggressioni esteriori, anche le più violente (25).
È su questa solida base che ognuno di noi è invitato a costruire la propria casa per viverci con la propria famiglia.

Al contrario, l’uomo stolto, costruisce sulla sabbia, immagine dell’instabilità dell’uomo, dell’incertezza dei suoi pensieri e dei suoi ragionamenti, della vanità delle cose che passano.
Apparentemente la casa sembra stabile ma le circostanze della vita, il soffiare impetuoso dei venti e lo scorrere dei torrenti in piena metteranno in evidenza non l’apparenza, ma la realtà, non la casa, ma il fondamento sulla quale è costruita.

Caro lettore, hai costruito la tua casa sulla roccia? Cristo è veramente il fondamento sul quale tutta la tua vita riposa?


D.C.