Il Signore si rivolge a coloro che hanno
ascoltato le Sue parole. Si tratta ora di metterle in pratica (Gv 13:17).
L’insegnamento che ci dà in questa parabola è
semplice quanto profondo. Siamo, cari fratelli e sorelle, fermamente
determinati a fare la volontà del Signore? O ci accontentiamo di una
professione cristiana esteriore, appena sufficiente per essere considerati
tali?
L’uomo
avveduto
è messo a confronto con l’uomo stolto. Ciò che hanno in comune è la costruzione
della casa, ma quello che farà la differenza è il fondamento.
Uno costruisce sulla roccia l’altro sulla
sabbia. Uno costruisce su qualcosa di stabile, l’altro su un elemento che si
sposta al primo soffio di vento, figuriamoci come potrà reggere alla tempesta!
Per l’uomo avveduto la rocca è Cristo, il Figlio
dell’Iddio vivente (Mt 16:16/18) e la sua fede basata sull’opera della croce,
lo rende fermo nelle certezze eterne e l’obbedienza alla Parola lo premunisce
contro le aggressioni esteriori, anche le più violente (25).
È su questa solida base che ognuno di noi è
invitato a costruire la propria casa per viverci con la propria famiglia.
Al contrario, l’uomo stolto, costruisce sulla sabbia, immagine dell’instabilità
dell’uomo, dell’incertezza dei suoi pensieri e dei suoi ragionamenti, della
vanità delle cose che passano.
Apparentemente la casa sembra stabile ma le
circostanze della vita, il soffiare impetuoso dei venti e lo scorrere dei
torrenti in piena metteranno in evidenza non l’apparenza, ma la realtà, non la
casa, ma il fondamento sulla quale è costruita.
Caro
lettore, hai costruito la tua casa sulla roccia? Cristo è veramente il
fondamento sul quale tutta la tua vita riposa?
D.C.