Benché facenti parte di due sette
opposte e con dottrine completamente diverse (At 23:8) i Farisei ed i Sadducei
si accordano per porre al Signore una domanda, per altro già fatta in
precedenza e la cui risposta è esattamente la stessa.
v I segni dei tempi (1/4)
Questi uomini settari si rifiutavano di
accettare la divinità di Cristo, erano insensibili rifiutando responsabilmente di
vedere ed accettare i tanti miracoli del Signore e di udire le Sue parole
d’amore; rifiutavano di convertirsi e la guarigione spirituale che il Signore
portava loro (Mt 13:15).
Pronti ad interpretare i segni delle
stagioni (2) per le cose di questo mondo, erano incapaci di discernere i tempi
della venuta del Cristo nella loro vita spirituale. Ma questo discernimento
appartiene alla sfera della fede. Il credente è chiamato a conoscere i tempi ed
a rivestirsi di Cristo (Ro 13:11/14).
Il segno di Giona è confermato (cfr.: 12:38/39)
ad una generazione “malvagia ed adultera”
(4) ribelle a Dio ed infedele al patto,
ma è il solo segno che può essere ancora dato loro. Il Signore sarebbe stato
sommerso dalle acque del giudizio di Dio per i nostri peccati (Sl 69:1 e 15/16)
come lo fu Giona per la sua colpa (Gn 1:12).
v Il lievito (6 – 11/12)
C’è una seconda lezione che i
discepoli, e noi con loro, devono imparare. Il Signore parla in modo figurato,
come fa spesso, ma essi non comprendono. Essi credono che parli del lievito del
pane (12) mentre il Signore parla in senso figurativo come aveva già fatto in
un’altra circostanza (13:33). Da quella parabola avrebbero dovuto comprendere
che il lievito è la figura di un principio di male che corrompe e che non è di
origine divina.
§ Il “lievito dei Farisei” è l’ipocrisia
religiosa (Lu 12:1). Essi davano importanza alle forme esteriori della pietà,
giustificandole con l’obbedienza alla legge mosaica. In realtà la loro dottrina
non si occupava dell’anima.
§ Il “lievito dei Sadducei” era l’orgoglio
intellettuale che giudicava tutto con la ragione umana disprezzando la
rivelazione divina e la fede. Negavano la risurrezione, l’esistenza degli
angeli e dei demoni.
v Un pericolo ed un rimedio
Il lievito del ritualismo e del
razionalismo hanno contaminato la cristianità fin dall’inizio e Paolo avverte i
Colossesi contro questi due gravi pericoli (Cl 2:16/23 – 2:8). La nostra sola
salvaguardia contro queste deviazioni è un fermo attaccamento a Cristo ed alla
Sua Parola .
D.C.