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giovedì 14 agosto 2014

L’autorità del Signore – Matteo 21:23/27

Giunto a Gerusalemme il Signore entra nel Tempio e si mette ad insegnare (23). Questo provoca delle reazioni fra i capi sacerdoti e gli anziani, che si vedono minare alle fondamenta la loro indiscussa autorità, aumentando, così, il loro odio per il Signore.

&  Con quale autorità?
L’autorità del Signore avrebbe dovuto essere ampiamente dimostrata.
Essa si era manifestata attraverso le parole, perché insegnava come avente autorità e non come gli Scribi (Mt 7:29), ma i capi del popolo rifiutavano di sottomettersi alla Parola di Dio.
Si era, altresì, manifestata nelle opere, in quei miracoli compiuti sui malati e sugli infermi o sfamando le folle. Ma anche queste cose non erano riconosciute dai capi che, al contrario, le attribuivano a Satana (12:24).
Inizia così una lunga controversia che durerà fino al capitolo 22 e che terminerà col Signore che turerà le loro bocche e pronuncerà il giudizio (capitolo 23).

L’autorità del Signore è contestata anche oggi. Come possiamo riconoscerla? Essa si discerne spiritualmente attraverso le Sacre Scritture, ispirate da Dio davanti alle quali il credente china la testa ed obbedisce. Si riconosce nei servitori di Dio che sono rivestiti di autorità morale e non costituiti da uomini (1 Co 14:27 – 1 Pi 4:11).

&  Il battesimo di Giovanni
Il Signore replica con una domanda intesa a mettere in evidenza la falsità dei suoi interlocutori. Giovanni aveva predicato il ravvedimento, ma essi non si erano pentiti (Lu 3:3), aveva presentato il Messia, ma non l’avevano ricevuto (Gv 3:27/28). Erano disposti a farlo ora? Avrebbero accettato ora la testimonianza del Battista?
Questi uomini, anziché accettare l’implicito invito del Signore, ragionano (25), cercando una risposta, ma le loro bocche sono turate. Davanti a loro c’è una scelta: o confessare il loro errore o correre il rischio di scatenare le folle (26). Ma queste persone, che ricercano solo la loro gloria personale (Gv 12:43), preferiscono fare la figura degli ignoranti con una malcelata menzogna.
Il Signore non ha altro da aggiungere e da dire (27).

Facciamo attenzione quando il Signore ci parla e sottomettiamoci di buon cuore alla Sua autorità per trovare una saggia direzione nella nostra vita.


                                                                                                                        D.C.