·
La saggezza che avverte.
In questo capitolo la saggezza, personificata,
si rivolge a tutti gli uomini, ai nobili come ai popolani (4), ai semplici come
agli stolti (5). Ella vuole risvegliare l’interesse di tutti per ciò che viene
dall’alto (Pv 2:6).
Come il Figlio di Dio invitava coloro che avevano
sete ad accostarsi a Lui mettendo in evidenza il valore di ciò che offriva (Gv
7:37/38), così la saggezza mette in evidenza il valore di ciò che offre e che
non può essere paragonato a tutte le ricchezze della terra (10/11).
Se abbiamo ascoltato (6) e ricevuto (10) questa
saggezza allora dobbiamo anche farne parte ad altri. Dobbiamo comportarci da
saggi, recuperando il tempo (Cl 4:5) perché i tempi sono malvagi (Ef 516).
Fermiamoci a riflettere un momento su ogni
occasione persa per parlare del Signore a qualcuno. Se ci troviamo mancanti
chiediamo al Signore di fornirci altre occasioni affinché nessuno debba
vergognarsi di aver tralasciato di parlare ad ogni uomo dell’amore di Cristo.
Ogni luogo può essere quello giusto.
Privilegiamo pure i luoghi frequentati (2/3), ma senza dimenticare che lo
Spirito Santo potrebbe condurci su una strada deserta (At 8:26) per conquistare
una sola anima.
·
Utilità della saggezza.
Questa saggezza è indispensabile per fare la
volontà di Dio.
Essa da accorgimento e riflessione (12), produce
timore del Signore e odio per il male (13) caratteristiche indispensabili, se
vogliamo in ogni momento ed in ogni luogo testimoniare del Signore.
Essa produce risultati magnifici più preziosi
dell’oro e dell’argento (19). Produce
consigli per ogni occasione, forza (14) morale per resistere ed agire
contro ogni forma di male. Produce abilità nel dirigere il nostro essere in
tutti gli aspetti della vita quotidiana personale e con gli altri (15/16).
Essa ci protegge da ogni estremismo o deviazione
perché ci fa camminare nel sentiero della giustizia e dell’equità (20).
Tutti
questi tesori si trovano nella saggezza perciò possiamo concludere: “Se
qualcuno manca di saggezza la chieda a Dio, ma la chieda con fede e senza
dubitare” (Gm 1:5/6).
D. C.