Gesù gli disse: “Nella legge che cosa sta scritto? Come leggi?”
Luca 10:26
La parola della predicazione non giovò a nulla
non essendo stata assimilata per fede da quelli che l’avevano ascoltata.
Ebrei
4:2
“Come
leggi?”
Un uomo che conosceva perfettamente
l’Antico Testamento, in particolare la Legge data da Dio tramite Mosè, chiese a
Gesù cosa bisognasse fare per avere la vita eterna. Era una buona domanda che
riguarda anche tutti noi, ma chi l’aveva fatta non era sincero: voleva mettere
Gesù alla prova. Allora il Signore lo interpellò su due punti: “Che cosa sta
scritto?” e “Come leggi?”
Primo punto fondamentale: bisogna
conoscere ciò che la Bibbia dice. Alcuni parlano di questo Libro senza nemmeno
averlo letto per intero. E noi l’abbiamo letto con attenzione? Conosciamo il
suo messaggio? Leggere dei libri che parlano della Bibbia non basta, ci occorre un contatto diretto col
testo. Perché la Bibbia è la rivelazione scritta dei pensieri di Dio.
La seconda domanda di Gesù va ancora
più in profondità: riguarda il nostro modo
di leggere la Bibbia. Gesù conosceva le intenzioni di chi lo aveva
interrogato e vuole toccargli la coscienza. Per leggere la Bibbia bisogna
essere animati da uno spirito retto,
aperto, sincero.
Leggiamola con serietà e impegno.
Soprattutto, leggiamola con preghiera, in un atteggiamento di ascolto sincero,
col pensiero rivolto a Dio, domandando a Lui l’aiuto per comprenderla.
Lasciamoci interpellare da ciò che è scritto, prendiamolo con serietà e crediamolo. E poi, viviamo ciò che
abbiamo letto e creduto. Questo trasformerà la nostra vita. Il rapporto con Dio
è vivificante. La Bibbia è davvero “la parola vivente e permanente di Dio” (1 Pietro 1:23).