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giovedì 3 febbraio 2022

03 febbraio - “Contato, contato, pesato, diviso” (1/5)

Se Dio passa, se incarcera, se chiama in giudizio, chi si opporrà? Egli infatti conosce gli uomini perversi, scopre senza sforzo l’iniquità… Tu però, se ben disponi il tuo cuore, e tendi verso Dio le mani… allora sarai incrollabile… Sarai fiducioso, perché avrai speranza.

Giobbe 11:10-18

 

Il giudizio di Dio… è conforme a verità.

Romani 2:2

 

1. “Contato, contato, pesato, diviso”

 

Leggiamo nel Libro del profeta Daniele 5:5-6 che quando un mozzicone di mano si mise a scrivere sulla parete della sala del festino, il re babilonese Baldassar, che stava banchettando coi suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine, fu colto da sgomento; ebbe pensieri spaventosi, impallidì, gli tremarono le gambe. Cosa volevano dire le strane parole scritte dalle dita della mano misteriosa? “Mené, Mené, Téchel, U-Parsin”. A chi s’indirizzava il misterioso messaggio contenuto in quella breve frase?

Nessun incantatore, Caldeo o astrologo, fu capace di leggere lo scritto e scoprirne il significato. Ma a corte c’era anche Daniele, profeta e uomo di Dio, noto per essere capace di dare interpretazioni e risolvere questioni difficili. E poiché era Dio che aveva fatto scrivere quelle parole, solo un uomo che intrattenesse con Dio un rapporto personale e profondo poteva essere in grado di decifrarle; e Daniele era quell’uomo.

“Contato, contato, pesato, diviso”. Ecco qual era il significato di quelle quattro parole. Dio aveva fatto il conto del regno di Baldassar e vi aveva posto fine; era stato pesato con la bilancia e trovato mancante! Quella stessa notte fu ucciso.

(segue)