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martedì 22 febbraio 2022

22 febbraio - Cristo, il servitore sofferente

Era necessario che il Figlio dell'uomo soffrisse molte cose… fosse ucciso e dopo tre giorni risuscitasse.

Non è venuto per essere servito, ma per servire, e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti.

Marco 8:31; 10:45

 

Cristo, il servitore sofferente

(Il Vangelo secondo Marco)

 

Il Vangelo di Marco è il più breve e conciso dei quattro Vangeli. Esso riporta le opere di Gesù più che le Sue parole. Fin dall’inizio, Marco parla del servizio del Signore. L’avverbio “sùbito” è molto frequente e mette in rilievo la dedizione completa di Gesù nel Suo servizio in ubbidienza a Dio e in favore degli uomini.

Gesù è presentato dunque come il perfetto Servitore. Non è soltanto il Re promesso a Israele, come lo presenta Matteo, ma anche il vero Servitore dell’Eterno (vedere Isaia 42:1-9; 49:1-6; 52:13-15; Zaccaria 3:8). Non è il servitore degli uomini, ma di Dio. Però il Suo servizio per Dio si compie nel servizio verso gli uomini; così Egli fa conoscere la bontà e la misericordia del Padre.

Gesù è anche il Servitore sofferente. In questo Vangelo il racconto delle sofferenze e della morte di Gesù occupa un grande posto. “Il Figlio dell’uomo deve patire molte cose ed esser disprezzato”; “lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e l’uccideranno” (Marco 9:12; 10:34; vedere anche 8:31). Come Egli stesso ha detto, non era venuto “per essere servito, ma per servire, e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti”.

Il riscatto è il prezzo che si paga per la liberazione di un prigioniero. Gesù annuncia che morirà al posto di quelli che credono in Lui, per liberarli dalla schiavitù di Satana e del peccato, e dal giudizio di Dio.