“Bevvero il vino e lodarono gli dèi d'oro, d'argento, di bronzo, di ferro, di legno e di pietra. In quel momento apparvero le dita di una mano d'uomo, che si misero a scrivere, di fronte al candeliere, sull'intonaco della parete del palazzo reale. Il re vide quel pezzo di mano che scriveva. Allora il re cambiò colore e i suoi pensieri lo spaventarono; le giunture dei suoi fianchi si rilassarono e le sue ginocchia cominciarono a sbattere l'una contro l'altra...E tu, Baldassar, suo figlio, non hai umiliato il tuo cuore, benché tu sapessi tutto questo... Ecco le parole che sono state scritte: Mené, Mené, Téchel, U-Parsin” Dan. 5:5-6,25.
E' la notte memorabile in cui l'esercito persiano si prepara ad espugnare di sorpresa la città di Babilonia. A palazzo il re Belsatsar sta festeggiando con tutta la sua corte. Improvvisamente accade questa cosa spaventosa: delle dita appaiono scrivendo quattro parole sul muro, poi scompaiono. Quattro parole che, interpretate dal saggio Daniele, indicano che Dio sta per regolare il destino di Babilonia e del suo principe. “Contato, contato, pesato, diviso”.
Il numero dei giorni del re è compiuto. Pesato alla bilancia di Dio, è stato trovato mancante di peso. “messi sulla bilancia vanno su, tutti insieme sono più leggeri della vanità” Salmo 62:9.
Il suo impero sarà diviso e dato ai Medi e ai Persiani. Quella notte stessa si compie la sentenza divina. La storia non può fare altro che registrarla. Pesato e trovato troppo leggero! Non è impressionate che Dio abbia una bilancia infallibile per le nostre azioni, le nostre parole, i nostri pensieri? Non dobbiamo pensare che raggiungeremo il peso con le nostre capacità naturali, la nostra buona volontà, i buoni rapporti sociali e le nostre opere in generale. Che cosa c'è dunque di tanto grande e importante per Dio che può essere messo sull'altro piatto della bilancia? Il Signore Gesù e la sua opera. Niente di quello che viene dall'uomo può controbilanciare una tale perfezione.
La grande domanda è allora come non essere trovati mancanti di “peso”? Andiamo a Cristo, ora, così come siamo, coscienti della nostra completa insufficienza, ma sapendo che, Lui, ha compiuto un'opera a favore nostro che, se accettata, può completare il peso.