“Il primo giorno della settimana, la mattina presto, mentre era ancora buio, Maria Maddalena andò al sepolcro e vide la pietra tolta dal sepolcro. Allora corse verso Simon Pietro e l'altro discepolo che Gesù amava e disse loro: Hanno tolto il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'abbiano messo. Pietro e l'altro discepolo uscirono dunque e si avviarono al sepolcro. I due correvano assieme, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse primo al sepolcro; e, chinatosi, vide le fasce per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro, e vide le fasce per terra, e il sudario che era stato sul capo di Gesù, non per terra con le fasce, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo che era giunto per primo al sepolcro, e vide, e credette. Perché non avevano ancora capito la Scrittura, secondo la quale egli doveva risuscitare dai morti” Giovanni 21:1-10.
Il problema è questo: che cosa videro? E cosa li indusse a credere?
Il racconto fa pensare che non fosse solo l'assenza del corpo, quella era già stata preannunciata dal resoconto delle donne “hanno tolto il Signore dal sepolcro”. Il fatto “nuovo”, la prova ulteriore della risurrezione sta nella presenza delle bende e in particolare nella loro disposizione.
Il corpo del Signore era stato richiesto a Pilato, come sappiamo, da Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo, essi presero il corpo del Signore e lo avvolsero in bende di lino con gli aromi.
Secondo l'usanza dei giudei, si avvolgeva il corpo del defunto con bende e insieme ad esse, mentre lo si avvolgeva si usava versare via via degli aromi.
Ora se il corpo fosse stato trafugato, sarebbero sparite anche le bende o se il Signore si fosse risvegliato da “una morte apparente” e fosse riuscito a togliersi le bende (cosa praticamente impossibile) esse sarebbero state trovate strappate o gettate qua e là.
Che cosa avremmo visto se fossimo stati presenti? Ci saremmo accorti che il corpo era scomparso dalle bende, che si era volatilizzato. Il suo corpo si era trasformato in qualcosa di nuovo, di diverso. Era passato attraverso le bende, come più tardi passerà attraverso le porte chiuse e le bende erano intatte, nella stessa posizione.
Un attento esame del passo ci induce a pensare che il discepolo notò proprio questi tre particolari aspetti dei panni lini: in primo luogo vide le bende “giacenti”, parola ripetuta due volte. Nella frase greca è presente il concetto di giacenti su se stesse.
In secondo luogo vide il sudario che era posto sul volto del Signore. Non che fosse arrotolato o gettato in un angolo; esso giaceva ancora sulla lastra di pietra.
Infine lo stesso sudario non era giacente con le fasce, ma “piegato” cioè conservava ancora la forma concava che aveva in precedenza quando posava sul volto del Signore ed era a parte, rimaneva separato dal resto delle bende come era stato posto in origine.
Non è difficile immaginare lo spettacolo che si era presentato agli occhi dei due apostoli stupefatti. Quando entrarono nel sepolcro: la lastra di pietra, le bende afflosciate, l'involucro del sudario e il vuoto tra le bende e il sudario.
Nessuna meraviglia quindi se videro e credettero. Un semplice sguardo a quelle bende rendeva bene l'idea della realtà della risurrezione.
Le bende non erano state toccate , né piegate, né maneggiate da nessun essere umano.
Erano come un bozzolo di crisalide, dal quale fosse uscita la farfalla, ma il paragone non rende bene l'idea perché in esso non vi era alcun “foro d'uscita”; tutto era intatto.
Il Signore era resuscitato.