“Eterno, tu mi hai esaminato e mi conosci. Tu sai quando mi siedo e quando mi alzo, tu comprendi da lontano il mio pensiero... esaminami, o Dio, e conosci il mio cuore. Mettimi alla prova e conosci i miei pensieri. Vedi se c'è in me qualche via iniqua, e guidami per la via eterna” Salmo 139: 1-2, 23-24.
Attualmente certi satelliti sono in grado di fotografare sulla terra dei dettagli dell'ordine di un metro quadrato. E allora ci stupiamo se Dio, che ha creato l'uomo, conosce tutto (la sua onniscienza), sonda tutto, registra tutto nella vita di ciascuno di noi? Pensiero impressionante per il peccatore, ma quanto salutare per il credente!
Una prima reazione, dopo questa presa di coscienza del fatto che Dio conosce tutto della mia vita, potrebbe essere cercare di sfuggire al suo sguardo. Impossibile! Come un fascio di luce, il suo sguardo sonda e penetra negli angoli più nascosti del mio essere interiore. Per lui, io sono trasparente. Non perdiamo degli anni cercando di nascondere a noi stessi i veri moventi della nostra esistenza (ambizione, amore per il denaro...) perché temiamo il verdetto di Dio; non sospingiamo sempre più lontano il momento d'un vero incontro con Lui.
Colui che si lascia trovare da Dio fa una nuova scoperta: Dio non è soltanto onnisciente e onnipresente, ma ripercorre tutto il mio passato fino al giorno del mio concepimento per rivelarsi come il mio creatore. Egli mi ha tratto dal nulla. Io sono la sua opera e, nella sua memoria senza limiti, tutta la mia storia è registrata.
L'espressione che troviamo in questo Salmo 139 "dove fuggirò dalla tua presenza?" (v. 7) cambia in "quanto mi son preziosi i tuoi pensieri, o Dio!" (v. 17). Ormai mi affretto a ritrovare ogni mattino, al risveglio, questa presenza di Dio che mi protegge e mi accompagna (v. 18).