“E, avvicinatosi, toccò la bara; i portatori si fermarono ed egli disse: Ragazzo, dico a te, alzati! Il morto si alzò” Luca 7:14-15.
Soltanto il Signore Gesù può fermare la processione della morte.
Nel quinto capitolo della Genesi sembra di assistere alla marcia funebre delle varie generazioni, perché troviamo i nomi dei patriarchi da Adamo in poi, ed ogni nome è seguito dalla solenne dichiarazione, simile al rintocco di una campana funebre, “poi morì”. La campana suona sei volte e poi manca un rintocco quando leggiamo del patriarca Enoc: “poi scomparve, perché Dio lo prese” Gen. 5:24. Enoc, infatti, non passò per la morte.
Un giorno, forse più presto di quanto pensiamo, il Signore Gesù ritornerà e i morti in Cristo (cioè quelli che hanno creduto in Lui), risusciteranno per primi: poi noi viventi, che saremo rimasti fino al ritorno del Signore, saremo rapiti, come Enoc, per incontrare il Signore. Così di nuovo la marcia funebre sarà interrotta.
Quando il Signore verrà a prendere i suoi, noi credenti partiremo da questa terra senza passare per la morte. La nel cielo, dove ci condurrà, non vi sarà più la malattia, ne la tristezza, ne lo spavento, ne grida di dolore. Saremo per sempre con Colui che ci ha tanto amati.
“Vi sono gioie a sazietà in tua presenza; alla tua destra vi sono delizie in eterno” Salmo 16:11.