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lunedì 7 febbraio 2022

Via dell’uguaglianza

Un corteo funebre si inoltra nella via che conduce al cimitero della mia città, che è stata chiamata “Via dell’Uguaglianza”. Dandole questo nome, il Consiglio Comunale ha evidentemente voluto stimolare delle riflessioni nei miei concittadini.

Espressa sotto questa forma, la filosofia elementare dell’uguaglianza nella morte serve semplicemente a consolare quelli che sono sfavoriti in questo mondo e a ricordare ai ricchi che i loro beni sono provvisori. Ma tale filosofia è errata!

Indubbiamente la morte è parte comune a tutti gli esseri umani, senza distinzione; in essa gli infelici trovano la fine delle loro tribolazioni ed i potenti quella della loro prosperità.

Ma cosa c’è dietro a questa apparente uguaglianza? Soltanto Dio, che conosce il futuro e che sa quel che c’è al di là di quell’inevitabile frontiera, è qualificato per istruirci a questo riguardo. Attraverso la Bibbia Dio ci svela quel mistero.

La morte non è altro che la porta che tutti gli esseri umani varcano nell’ora che Dio ha stabilito. Ma la stessa porta apre l’accesso a due destini eterni, opposti tra loro. Al di là della morte non c’è uguaglianza: alcuni saranno “consolati”, mente altri saranno “tormentati”. Ciò che determina l’eterna differenza tra i salvati e i perduti è l’aver accettato o no il Signore Gesù come Salvatore durante la vita terrena.