“Non c'è nessun giusto, neppure uno” Romani 3:9.
Il messaggio cristiano contiene una sfida che riguarda la nostra condizione morale; se il messaggio è vero la sfida deve essere accettata. Se pensiamo di leggere la Bibbia per esaminarla intellettualmente scopriamo che è essa ad esaminarci spiritualmente. La situazione si capovolge.
Se studiamo Aristotele, la sua letteratura ci soddisfa intellettualmente; se studiamo Cristo, siamo invece turbati spiritualmente e nella maniera più profonda...il cuore e la mente sono costretti ad assumere un atteggiamento morale nei confronti di Cristo. Si può studiare i suoi insegnamenti con imparzialità intellettuale, ma non lo si può fare mantenendo una neutralità morale... dobbiamo prendere posizione. Questo è il risultato diretto del contatto con Cristo.
Era ciò che intendeva il Signore quando, rivolto ad alcuni giudei, aveva esclamato: “Se uno vuol fare la volontà di lui, conoscerà se questa dottrina è da Dio o se io parlo di mio” Giovanni 7:17.
La promessa è chiara; sapremo se Cristo è vero o falso e se il suo insegnamento è umano o divino, ad una condizione, che è molto interessante: per sapere se la “dottrina” cioè la sua Parola, funziona e viene da Dio, dobbiamo solo essere disposti a prestarle fede e ubbidienza.
E’ come se un medico, con un infinita esperienza e conoscenza dell’uomo (lo ha creato Lui), invitasse quest’ultimo a prendere una medicina. Ovviamente l’uomo saprà se funziona solo se accetta la cura e segue le prescrizioni riportate sulle istruzioni per l’uso.
Non sarà sufficiente frequentare una chiesa o acquistare una Bibbia.
La tua vita spirituale non dipenderà dalla quantità o qualità dei sermoni che ascolterai ne dipenderà dalla chiesa che frequenterai ma dipenderà dalla tua relazione con Dio.
