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venerdì 13 maggio 2022

Nube mortale

Nel noto romanzo dello scrittore americano Nevil Shute “L'ultima spiaggia”, è descritta la terribile situazione in cui potrebbe trovarsi un giorno tutta l'umanità in seguito ad una guerra nucleare, scoppiata in una qualunque parte del mondo, per effetto delle radiazioni che inevitabilmente verrebbero a investire, nel giro di qualche mese, tutta la superficie terrestre, provocando così la fine di qualsiasi forma di vita animale.

 L'espressione "essere all'ultima spiaggia" significa che si è arrivati in una situazione  senza speranza.

Il romanzo di fantascienza risale agli anni 50 e suscitò un enorme scalpore alla sua uscita.  La cosa che colpì di più in questo romanzo fu la storia dei suoi personaggi e l'atteggiamento che essi assumono di fronte ad un tale avvenimento, della cui inevitabilità tutti sono convinti, poiché giorno dopo giorno giungono notizie sugli effetti totalmente distruttivi che la mortale “nube” radioattiva provoca nel suo cammino inesorabile. 

Ognuno reagisce in base alla propria indole, ma vi è una caratteristica comune a tutti:  ognuno continua a vivere la propria vita come se questa dovesse durare cent'anni, anziché pochi mesi, non solo proseguendo le proprie attività e assolvendo i propri compiti quotidiani, ma addirittura adoperandosi per il futuro, che ormai non esiste più. Così c'è chi sostituisce gli alberi del proprio giardino con altri che daranno fiori e frutti solo dopo alcuni anni, chi si iscrive all'università, chi erge palizzate per ampliare la propria fattoria e così via. Ma quello che colpisce è che nessuno approfitta del poco tempo che ha ancora a disposizione per mettersi in regola di fronte a Colui che ognuno di loro sta per incontrare. Alla fine vi è solo una giovane che “riesuma la religione della propria infanzia” e recita una preghiera. Tutto qui.

“E ora a voi che dite: Oggi o domani andremo nella tale città, vi staremo un anno, trafficheremo e guadagneremo; mentre non sapete quel che succederà domani! Che cos'è infatti la vostra vita? Siete un vapore che appare per un istante e poi svanisce” Giacomo 4:13-14. 

Questo è molto triste ma, purtroppo, altrettanto vero. L'uomo rifiuta l'idea della morte. Sa che un giorno dovrà morire, ma non lo accetta. Chi non lo sa? Eppure nessuno sembra porre mente all'inevitabile e soprattutto al “dopo”. E se talvolta questi pensieri affiorano, gli annega nei divertimenti e nei piaceri. Se vogliamo conoscere la verità sul “dopo”, Dio ce le fa conoscere. Come? Per mezzo della Sua Parola, la Bibbia. Dio parla di giudizio di condanna. Ma Dio “vuole che tutti gli uomini siano salvati” 1 Tim. 2:4. Ha fatto tutto per evitare all'uomo di presentarsi a quel tribunale e essere giudicato. “Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” Giov. 3:16. Ma ricordati che “chi non crede è già giudicato perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio” Giov. 3:18.