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venerdì 20 maggio 2022

20 maggio - “Dammi da bere”

Gesù le rispose: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice: ‘Dammi da bere’, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell’acqua viva”.

Giovanni 4:10

 

“Dammi da bere”

Lettura proposta: Giovanni 4:1-30

 

Gesù “doveva passare per la Samaria”. Non era l’unico itinerario possibile per andare dalla Giudea in Galilea, ma Gesù “doveva” incontrare una donna, presso un pozzo, a Sicar. Tutta la vita del Signore era espressione della Sua grazia e della Sua premurosa bontà nei confronti di chi incontrava. La donna samaritana è sola ed è lì per attingere acqua. Probabilmente è disprezzata a causa della condotta. Umilmente, il Signore le chiede di rendergli un servizio: “Dammi da bere”, le dice. La donna è stupita e non nasconde la sua sorpresa. Il dialogo prosegue con semplicità e fiducia, e il Signore le promette che sarebbe stato Lui a darle un’acqua viva che disseta per sempre.

La delicatezza che Gesù usa per raggiungere la sua coscienza e il suo cuore traspare quando le dice: “Va’ a chiamare tuo marito”. Questa frase la colpisce più di qualsiasi discorso moralizzatore. “Non ho marito”, risponde. Gesù non la condanna, ma la porta progressivamente alla confessione. Il dialogo non ha nulla di superficiale, anzi mette in luce il suo cattivo stato morale; la coscienza di quella donna è sconvolta.

Avendo scoperto che quell’Uomo era nientemeno che il Messia, la Samaritana è presa da un forte desiderio che tutti lo conoscano e trovino in Lui quella “fonte d’acqua viva” alla quale essa stessa ha bevuto. “Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto”! E molti suoi concittadini hanno creduto al Signore.